«Da sempre, nei tempi di crisi, l'alimentare è quello che soffre di meno: con l'emergenza coronavirus sta accadendo la stessa cosa ma è necessario distinguere perché anche qui ci sono oggi aziende decisamente in difficoltà». Ad affermarlo è Paolo Uberti, il titolare della Trismoka Srl e presidente di UnionAlimentari Apindustria. «Molto dipende dal mercato di destinazione - spiega Uberti -: Horeca (bar, ristoranti, alberghi e turismo), grande e piccola distribuzione ed estero portano a risultati molto diversi. Chi è nell'Horeca è infatti praticamente a fatturato zero da settimane. E così continuerà a essere anche a Pasqua, tradizionalmente uno dei periodi migliori per questo ambito, e anche nelle prossime settimane». Uberti pensa soprattutto a un contesto come quello bresciano, dove il turismo pesa parecchio tra montagne, laghi e capoluogo che, sul piano del turismo culturale, «inizia a fare la sua parte». Diverso il discorso di chi lavora con la piccola e grande distribuzione: «Mediamente vanno bene, in alcuni casi molto bene. Per chi opera nella grande distribuzione nelle prime settimane di marzo c'è stata addirittura una crescita del 20%, legata anche al timore della mancanza degli approvvigionamenti, oggi procede comunque a livelli standard». E la piccola distribuzione, il commercio di vicinato? «La piccola distribuzione alimentare sta vivendo oggi una grande opportunità. In alcuni casi assistiamo ad aumenti di fatturato nell'ordine del 50%. Consegne a domicilio, rapporti umani, prodotti di qualità possono diventare una grande occasione di marketing territoriale anche nel prossimo futuro». Infine chi opera con l'estero: «Per chi ha avuto l'opportunità di aprirsi ai mercati internazionali oggi non ci sono scossoni, né verso l'alto né verso il basso: la crisi è generalizzata ma a tappe diverse. Prima era ferma la Cina che ora invece è riaperta, poi l'Europa, adesso ancor più gli Stati Uniti.
Uberti (UnionAlimentari), Il settore tiene ma a Pasqua fatturato zero
09-04-2020