La vicenda dei rimborsi alle imprese relativi alle spese sostenute per mascherine e altri dispositivi di protezione ha suscitato commenti risentiti di associazioni come Confapi Emilia per le caratteristiche del bando Impresa Sicura con cui sono avvenute le assegnazioni.«È imbarazzante – commenta Roberto Migliorini, presidente di Unionmeccanica Confapi Emilia – poter solo pensare che 50 milioni di euro potessero soddisfare le richieste delle aziende. Supportare le aziende affinchè possano garantire i massimi standard di sicurezza, in questa fase emergenziale non può essere certo garantito con la formula della “lotteria” che, viste le irrisorie risorse, ha finito per accontentare solo pochi fortunati imprenditori». L’ Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’ Impresa ha comunicato che «dopo appena un minuto – un evidente refuso visto che sono state escluse aziende che hanno completato l’ operazione di prenotazione dopo già 2 secondi – dall’ apertura dello sportello erano già state effettuate 59.025 richieste di prenotazione da parte di 42.753 imprese per un importo di 498.841.142 euro. Dopo undici minuti le prenotazioni erano diventate 91mila. Alle 9,42 erano 110.749 per oltre un miliardo di euro di richieste di rimborsi, a fronte di una dotazione complessiva di 50 milioni di euro».«Serviva un intervento a fondo perduto – continua Migliorini – per tutte le aziende che hanno doverosamente investito nella sicurezza fino a far diventare le aziende il posto più sicuro dove convivere col virus. Siamo stanchi di spot pubblicitari del governo». «Come imprenditore e come presidente di Confapi Emilia – dice Giovanni Gorzanelli – ribadisco l’ urgenza di interventi immediati in termini di sostegno alla liquidità delle imprese che sono ormai stanche di annunci propagandistici che di fatto non hanno portato ad aiuti concreti alle pmi».
Rimborsi per le mascherine Confapi Emilia non ci sta «Stanziati solo 50 milioni»
25-05-2020