II Consiglio Direttivo di Apindustria Brescia, tenutosi lunedì 16 novembre scorso, ha ospitato il Presidente Nazionale di Coldiretti Ettore Prandini. L’ incontro, che si è svolto da remoto, sancisce il rapporto proficuo ed efficiente che l’Associazione e Confapi mantengono con l’ente, ed oggi in maniera ancora più efficace, per il futuro delle piccole e medie industrie private. Collegato da remoto anche il Presidente Nazionale Confapi Maurizio Casasco, intervenuto per portare i propri saluti. “Con Coldiretti c’è un’alleanza strategica di grande prospettiva e valore - ha detto il Presidente di Apindustria Brescia, Pierluigi Cordua - che si sta sviluppando sia a livello territoriale che nazionale. Così come per il settore primario i soci Coldiretti rappresentano la base economica e la rete fondamentale del settore, anche per il settore secondario i nostri soci rappresentano la medesima base, e quindi abbiamo un DNA comune”. Si è parlato del rapporto di collaborazione Coldiretti - Confapi a livello nazionale e non solo, delle prospettive che Coldiretti insieme a Confapi sta cercando di attuare in termini di risposte concrete rispetto ai bisogni che hanno le imprese. “Guardiamo al momento sicuramente drammatico che il Paese sta attraversando – ha detto il Presidente Prandini – immaginando già contestualmente quello che bisogna fare in termini di ripartenza, e in particolare di internazionalizzazione, per favorire l’evoluzione strategica del ruolo delle Ambasciate e dell’Ice. Ritengo importante mutuare le capacità mostrate da altri Paesi in tal senso, come la Francia, che vanta un proficuo sistema di promozione delle proprie attività produttive sui mercati esteri. Per questo – ha spiegato - abbiamo già iniziato a lavorare, insieme a Confapi, con il Ministero degli Esteri e abbiamo ottenuto un piano straordinario di investimenti per l’internazionalizzazione delle Pmi. Abbiamo chiesto l’identificazione di figure dedicate all’interno delle Ambasciate, affinché esse non siano solo luogo di rappresentanza, ma diventino dei veri e propri poli strategici dove sviluppare relazioni tra imprese e mercati di riferimento”. Perché il rapporto con Pmi? “Perché – ha detto il Presidente Prandini - riteniamo che creare sinergie tra realtà che si occupano di settori diversi, ma che comunque si ispirano ai medesimi valori di rappresentanza, legati alle piccole e medie imprese, ci possa aiutare a uscire dalla logica di strategie che coinvolgano solo i grandi gruppi. Le risposte vanno date in scala e devono arrivare a tutte le realtà imprenditoriali, indipendentemente dalle loro dimensioni”.