Il presidente Carlo Valerio: «Il modello veneto deve fare scuola»
La richiesta dell'imprenditore Luigi Bazzolo: «Bandi a misura di Pmi»
«La chimica sarà uno degli elementi trainanti per la soluzione di molti problemi del futuro del nostro pianeta». Così il ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli in occasione della visita, assieme al ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, all’azienda Vebi Istituto Biochimico di Borgoricco. Un appuntamento programmato venerdì 11 settembre grazie a Confapi Padova, nell’ambito di un tour all’interno di alcune eccellenze produttive del Veneto iniziato nella mattinata a Murano. Ad accogliere i due rappresentanti del Governo il titolare del gruppo Luigi Bazzolo, affiancato dal presidente dell’Associazione delle pmi del territorio Carlo Valerio e dal direttore Davide D’Onofrio.
«Ho visto tanta voglia di ripartire, per uscire dalla crisi del Covid. Gli imprenditori del Veneto sono un modello di innovazione che fa scuola in tutto il mondo. Ce la faremo. Con i 209 miliardi del Recovery Fund l’Italia si trova in una situazione mai vista in Europa: passa da contribuente netto al Paese che riceverà i maggiori finanziamenti tra i 27 governi Ue. Mi pare ovvio che ci voglia un patto bipartisan in Parlamento: bisogna assolutamente coinvolgere le opposizioni sui progetti di rilancio», ha osservato Patuanelli.
Nel corso del pomeriggio in azienda ha avuto modo di conoscere una realtà in salute come quella di Vebi, azienda con alle spalle 75 anni di storia, nella quale lavora un’ottantina di dipendenti, diventata leader a livello internazionale nella ricerca e nella produzione di prodotti chimici per l’igiene, la salute e la bellezza. L’incontro è iniziato con un aperitivo nel giardino dell'antica dimora della famiglia Bazzolo, adiacente alla sede produttiva, ed è proseguito poi con una visita guidata all'interno dello stabilimento che accoglie, oltre ai reparti produttivi, dei sofisticati laboratori per la ricerca e lo sviluppo. Una realtà dinamica e in continua evoluzione che, come ha sottolineato il sindaco di Borgoricco e onorevole Alberto Stefani, investe molto nei giovani e nel futuro. Oggi Vebi conta 18 linee produttive con 4 mila tonnellate di prodotto e 50 packaging diversi.
E che sia una realtà in crescita, del 10% l’anno, lo ha ribadito il presidente del gruppo. «Oggi ho 120 progetti aperti. Il mio lavoro è selezionare quelli sui quali investire. Mi servono sempre più persone e devo poter dare loro gli strumenti e gli spazi necessari per poterli portare avanti», ha affermato Bazzolo. Che però ha osservato: «Se da un lato alcune iniziative, come Industria 4.0 e il credito d'imposta, sono state positive, dall’altro altri progetti andrebbero rivisti come i bandi per accedere a finanziamenti. Avremmo inoltre bisogno di più aiuto a livello europeo».
Immediata la risposta di Patuanelli, che ha anticipato alcune manovre, a partire dal credito d'imposta. «Riteniamo di poter portare al 20% l’aliquota con il metodo volumetrico», ha affermato il ministro. «Il piano strutturale del 4.0 triennale ha una valutazione complessiva di 27 miliardi di investimento e sarà una delle parti principali che il ministero dello sviluppo economico chiederà per il finanziamento con il recovery found».
«Giornate come questa sono importanti perché vedere uno stabilimento è utile per chi, come voi, poi deve stendere un progetto di legge», ha sottolineato il presidente Valerio rivolgendosi ai due ministri. «Noi siamo orgogliosi di avere associate a Confapi Padova aziende come Vebi: di solito si pensa solo alle grandi aziende, ma il vero tessuto imprenditoriale del nostro territorio è fatto da aziende come queste, e noi siamo qui per affiacarle. Questa nazione rimarrà competitiva solo se ognuno fa il proprio dovere e si prende le sue responsabilità. Lo fanno gli imprenditori e deve farlo la classe politica».