“Si cerchi una soluzione equilibrata che salvaguardi lo stabilimento e l’indotto occupazionale e che tenga in conto le esigenze di un gruppo che, avendo sottoscritto un contratto con il Governo, ha investito sull’acciaieria di Taranto.”
Questo l’invito del Presidente di Confapi Industria Taranto Roberto Palasciano.
Una soluzione che permetta ad Arcelor Mittal di fare fino in fondo la sua parte, lavorando serenamente alla riconversione industriale dello stabilimento.
Lavorare serenamente non significa operare al di fuori della legalità, ma avere la certezza, almeno fino al completamento del piano ambientale, di non incorrere in responsabilità rispetto a problematiche non imputabili agli attuali gestori.
Il gruppo Arcelor Mittal sta lavorando al piano ambientale rispettando i tempi di un programma predefinito e gli investimenti economici previsti dal contratto.
Un contratto sottoscritto nel 2017 le cui regole, nella fattispecie le tutele giuridiche, non possono e non devono essere cambiate in corso d’opera.
E’ di chiara evidenza quanto un disimpegno di Arcelor Mittal sarebbe dannoso per l’economia locale e nazionale e catastrofico in un territorio in cui le tensioni sociali sono sempre sull’orlo di esplodere.
Nell’attuale contesto più che mai ognuno è chiamato a svolgere il proprio ruolo con la massima responsabilità.
Il gruppo Mittal si occupi della riconversione industriale dello stabilimento portando a compimento il piano di riqualificazione ambientale con l’utilizzo delle migliori tecnologie.
Il Governo lo sostenga lealmente e porti avanti il suo piano di riconversione economica della città, come sta facendo, rispetto al Contratto Istituzionale per Taranto.
Non è un percorso alternativo: è una strada da fare insieme, nel rispetto dell’intero tessuto sociale ed economico del territorio.