Noi di Confapi Pesaro Urbino – Associazione Piccole e Medie Imprese abbiamo fortemente voluto il primo confronto pubblico tra i quattro candidati alla Presidenza della Regione Marche e gli imprenditori della provincia di Pesaro Urbino.
In vista delle elezioni del 20-21 settembre 2020, il dibattito ha rappresentato, infatti, un’occasione unica per discutere sul futuro delle Marche.
L’incontro, svoltosi presso Villa Poderosa di Pesaro, si è incentrato su tematiche chiave quali economia, infrastrutture, sburocratizzazione, internazionalizzazione, accesso al credito e innovazione digitale.
Di fronte ad un centinaio di persone tra rappresentanti delle attività del territorio e delle Istituzioni, a moderare l’incontro tra Francesco Acquaroli (Ricostruiamo le Marche), Roberto Mancini (Dipende da noi), Maurizio Mangialardi (Insieme Marche) e Gian Mario Mercorelli (M5S), la giornalista Anna Rita Ioni.
Al centro del dibattito la delicata situazione imprenditoriale. In un periodo segnato dalle pesanti conseguenze economiche derivanti dell’emergenza sanitaria Covid-19, il tessuto di piccole e medie imprese del territorio si ritrova ad affrontare la sfida più grande dopo la crisi, mai del tutto superata, del 2008. Serve dunque l’intervento delle Istituzioni, come ha sottolineato il nostro Presidente Francesco Vitali, alle quali gli Imprenditori chiedono a gran voce di essere ascoltati.
Rispetto al problema della mancanza di liquidità alle imprese, la Regione è chiamata dunque a svolgere il ruolo di intermediario e facilitatore nel dialogo con il governo e gli istituti di credito, affinché investimenti importanti ricadano sul territorio per il rilancio dell’economia. Investimenti anche in materia di infrastrutture, fondamentali per sviluppare la competitività e l’appetibilità del territorio, anche in termini turistici. E per far sì che ciò avvenga in tempi brevi, è imprescindibile lo snellimento della macchina burocratica.
Una soluzione, ampiamente condivisa, a tale processo di sburocratizzazione, è la tecnologia: la digitalizzazione, infatti, rappresenta la chiave per velocizzare ogni genere di pratica e far sì che la burocrazia non gravi più sulle spalle degli imprenditori.
Ciò che serve nella Marche è una visione imprenditoriale totalizzante: oltre all’innovazione digitale e alla semplificazione, è emerso che l’unico modo per superare la crisi è fondare un sistema integrato tra pmi, grandi imprese e startup, fondato sui principi di sinergia e cooperazione. Passando anche per l’internazionalizzazione: la Regione infatti, pur avendo tutti i presupposti per lanciare il “Made in Marche”, è ancora una realtà perlopiù sconosciuta all’estero. Serve dunque creare delle reti, perché è solo mettendo insieme le forze che si ottengono grandi risultati.
La strada per il rilancio, perciò, deve passa attraverso un governo di sviluppo: per tutti gli aspiranti governatori non può esserci futuro per l'economia marchigiana se le imprese non imparano a lavorare insieme, in forma integrata. E la Regione si dovrà fare promotore di questo nuovo, e ambizioso, modello imprenditoriale.
Per vedere il servizio dedicato di TGR Marche andato in onda il 24 luglio scorso: CLICCA QUI.
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