Confapi Aniem ha partecipato alle audizioni nell’ambito dell’esame sul nuovo Codice dei contratti pubblici che si sono svolte, in due distinte giornate, presso l’8ª Commissione Ambiente della Camera e l’8ª Commissione Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici del Senato. Il presidente di Confapi Aniem, Rocco di Giuseppe, nel corso dei sui interventi ha ribadito quanto il sistema degli appalti pubblici sia fondamentale per le Pmi del settore e alla base delle politiche di investimento e di sviluppo. Secondo Confapi Aniem i frequenti correttivi apportati al codice vigente hanno causato delle complessità procedurali che hanno comportato difficoltà nella gestione delle commesse pubbliche. L’auspicio è che quindi il nuovo codice sia semplificato nella sua applicazione e abbia come caratteristica principale una norma certa, strutturale e stabile nel tempo. Così come ci si augura che possa garantire stazioni appaltanti efficienti e qualificate, una digitalizzazione compiuta e una interoperabilità del sistema dei controlli per garantire legalità. Secondo Confapi si avverte la necessità di avere una corretta instaurazione del rapporto negoziale tra impresa e stazione appaltante, garanzia dell’equilibrio contrattuale e soprattutto del risultato atteso (in termini di tempi e costi preventivati). Confapi ha espresso preoccupazione circa le tempistiche di entrata in vigore del nuovo Codice, prevista per l’1 aprile 2023 e della abrogazione del Codice vigente fissata all’1 luglio 2023: si rischierebbe una sovrapposizione normativa per le procedure in corso che è sempre foriera di potenziali criticità negli appalti da aggiudicare e, ancor peggio, dei lavori in esecuzione. Infine Di Giuseppe ha chiesto un effettivo e attivo coinvolgimento del sistema delle piccole e medie industrie al quale vanno necessariamente riconosciute adeguate quote di riserva negli appalti in un perimetro realmente aperto e concorrenziale.