Fatturati e ordini in crescita rispetto ai mesi scorsi, nessun allarme sul fronte occupazionale, preoccupazione per il costo e la dinamica delle materie prime. A osservarlo è l'analisi illustrata dal Direttore di Confapi Industria Piacenza Andrea Paparo che prende in esame un campione di un centinaio di imprese (di cui il 70% manifatturiere) e che vede il confronto dei dati del primo semestre 2021 rispetto al primo semestre 2020. I principali indicatori consolidano i segnali già registrati nel primo trimestre dell’anno in corso: il 65% delle imprese segnala fatturati in crescita e il 32% in linea con l’anno precedente. In aumento anche gli ordini, il 37% delle aziende intervistate afferma che il portafogli ordini è in linea con il primo semestre 2020, mentre per il 55% è superiore rispetto all’anno precedente. Rassicuranti i dati sull'occupazione: il 58% delle imprese non prevede revisioni all’organico aziendale, mentre il restante 42% lo ritiene necessario e, in particolare, in termini di nuove assunzioni. Gli ultimi mesi registrano, inoltre, un basso ricorso alla cassa integrazione: l’83% delle aziende non ne ha fatto richiesta, il dato migliora ancora nella previsione dei prossimi mesi per cui il 90% delle realtà intervistate dichiara che non utilizzerà gli ammortizzatori sociali. “Fiduciose nella ripresa pur con diverse incognite sia legate alla pandemia che al mercato – dichiara il Direttore Andrea Paparo – ma confortate dai dati e dalle tendenze macroeconomiche, a preoccupare le imprese oggi sono soprattutto i costi di produzione, in particolare la componente delle materie prime ed il reperimento delle stesse. Un dato, questo, di cui era già evidenziato l'andamento straordinario nel precedente trimestre e che negli ultimi tre mesi si è acutizzato. Infatti il 39% delle aziende associate individua come problematica il rincaro delle materie prime ed il 27% il loro reperimento.” “Tra le criticità riscontrate – continua Paparo – emerge, per il 34% delle imprese, anche la difficoltà nel reperire personale specializzato”. Il problema non è nuovo, si parla da anni di carenza di figure tecniche che il sistema scolastico non riesce a produrre in quantità sufficiente per rispondere al fabbisogno del locale mondo produttivo in quanto il numero di iscrizioni agli istituti tecnici è inferiore alla richiesta”. “C’è la necessità – conclude il Direttore Paparo - di mettere mano alla questione sotto più aspetti, il rapporto pubblico privato è fondamentale anche al fine di non rischiare di disperdere un patrimonio di competenze e di professionalità a seguito dei prossimi passaggi generazionali, a discapito della vocazione manifatturiera del nostro territorio. Tra le soluzioni si auspica un massiccio intervento di sensibilizzazione che coinvolga anche le famiglie dei futuri lavoratori”.
ANALISI SULLE IMPRESE LOCALI DI CONFAPI INDUSTRIA PIACENZA: POSITIVI FATTURATI E ORDINATIVI
02-08-2021
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CONFAPINDUSTRIA PIACENZA