La condivisione dei risultati aziendali e il perseguimento del benessere dei lavoratori sono strategici per lo sviluppo dell’impresa, del suo ambiente, delle relazioni sindacali e della società. Proprio la condivisione tra impresa e lavoratori degli obiettivi aziendali, il cui raggiungimento può essere oggetto di politiche retributive premiali, e la fidelizzazione e benessere dei collaboratori attraverso l’implementazione di piani rivolti al welfare sono stati i temi al centro del webinar organizzato da Apindustria Confapi Brescia dal titolo «Premi variabili, detassazione e welfare tra contrattazione collettiva e regolamento aziendale: un’opportunità per le imprese e per i lavoratori». Un evento che l’Associazione di via Lippi ha riproposto, aggiornando le oltre cento aziende partecipanti sulle ultime novità sul tema. «Abbiamo ritenuto di proporre una riflessione per ribadire l’interesse che Apindustria Confapi Brescia pone verso questo tipo di iniziative attuabili all’interno delle nostre imprese – commenta Davide Guerini, direttore generale di Apindustria Confapi Brescia, in apertura dei lavori -. L’approccio agli strumenti di welfare in ambito aziendale è un passaggio determinante per trasferire premialità ai dipendenti. Siamo consapevoli che non sia, però, un approccio immediato; pertanto, ci siamo messi al fianco delle aziende, tentando di trasferire loro tutte le informazioni necessarie per apprezzarne le caratteristiche e valutarne l’impiego. Apindustria Confapi Brescia, inoltre, ha stretto convenzioni con importanti società che, con modalità vantaggiose, consentirebbero alle aziende associate di beneficiare di servizi e prodotti per la premialità della forza lavoro». «Credo fortemente nel ruolo sociale dell’impresa e nella condivisione dei risultati aziendali tra tutti i soggetti coinvolti – ha affermato Raffaello Castagna, Direttore responsabile delle Relazioni industriali e sindacali Apindustria Confapi Brescia -. Tale ruolo può e deve essere rafforzato offrendo ai lavoratori strumenti di welfare aziendale, ossia mettendo a disposizione beni e servizi a forte rilevanza sociale. Ritengo che anche la condivisione dei risultati aziendali, la visione rivolta a risultati positivi, l’aumento del potere di acquisto dei lavoratori destinatari dei premi di risultato vadano nella direzione di rafforzare le imprese nel territorio, l’occupabilità e il benessere della collettività. Importanti sono e saranno le esperienze di welfare territoriale, che raggiungeranno anche lo scopo di valorizzare intere comunità. Ritengo che in tali percorsi, che denotano da parte delle imprese e dei lavoratori il conseguimento di una importante maturità relazionale, un ruolo importate deve essere riconosciuto alle organizzazioni sindacali. In definitiva mi auspico un salto di paradigma nella relazione impresa-lavoratore affiancati rispettivamente da Apindustria Confapi Brescia e organizzazioni sindacali». Nel suo intervento il prof. Paolo Bollani, Ordinario di Diritto del Lavoro Università degli Studi di Pavia, si è soffermato sul ruolo della contrattazione collettiva nello sviluppo del welfare aziendale, esaminando i rapporti tra i diversi livelli contrattuali ed evidenziando la selezione, operata dalla legge, dei sindacati stipulanti in base alla loro rappresentatività. «La cooperativa AREA (che da vent’anni gestisce servizi socio-assistenziali in Valle Sabbia e sul Garda e con cui da qualche anno collaboro come amministratore volontario) – ha spiegato Aurelio Bizioli, presidente Consorzio Welfare territoriale Val Sabbia - ha proposto a fine 2020 un progetto di sviluppo del Welfare Aziendale Territoriale localizzato sul territorio della Valle Sabbia (di seguito WAT) che, a fronte di un significativo riconoscimento da parte di Fondazione Comunità Bresciana, è stato sviluppato in questi mesi, in un una serie di incontri con i vari stakeholders potenzialmente interessati alla proposta. L’idea di fondo è mettere in collegamento singole realtà imprenditoriali locali interessate in quanto soggetti utilizzatori (per i propri dipendenti) del welfare aziendale nonché le imprese od enti a valenza socio-sanitaria, assistenziale ed educativa che possono svolgere il ruolo di erogatori di servizi WAT. L’obiettivo è costruire un rapporto di economia circolare fra utilizzatori e fornitori che permetta di salvaguardare e se possibile sviluppare nel distretto valsabbino una serie di iniziative che permettano, a fronte dei significativi risparmi fiscali e contributi, di rafforzare la scelta di vivere in una dimensione periferica con la dignità e la laboriosità che hanno sempre caratterizzato il nostro territorio. Per fare questo – ha concluso - si è costituito un consorzio fra imprese/enti fornitori ed imprese/enti utilizzatori che conta già una ventina di aderenti con un potenziale di circa 500 lavoratori. A conferma dell’interesse dell’iniziativa abbiamo ricevuto la collaborazione sia di Apindustria Confapi Brescia che della RETE INTER-UNIVERSITARIA WELFARE RESPONSABILE (che raggruppa 16 università italiane). Nella prima fase stiamo raccogliendo l’adesione degli enti/imprese fornitrici di servizi welfare per poi procedere, una volta definito un catalogo delle offerte, con l’attivazione presso enti ed imprese utilizzatrici».