Indagine Confapi: 71% manager impiegato nella direzione aziendale

Indagine Confapi: 71% manager impiegato nella direzione aziendale

Il processo di rinnovamento tecnologico, lo sviluppo di un mercato sempre più globalizzato e le nuove sfide lanciate con il Pnrr, richiedono figure sempre più professionali capaci di accompagnare le imprese in un percorso di crescita e di maggiore competitività internazionale. Per questo motivo Confapi ha realizzato un'indagine, svolta presso un campione di aziende associate al proprio sistema, per capire quanto siano diffuse le figure manageriali al loro interno e per conoscere le sfide che le attendono nell’immediato futuro.

Le figure manageriali più richieste sono quelle in grado oggi di governare i processi produttivi e organizzativi, rispondendo alle esigenze di innovazione. Le piccole e medie industrie del sistema Confapi hanno in media 2,7 manager per azienda: manager occupati principalmente nella direzione aziendale (71%) oltre che nello sviluppo del marketing aziendale (42%).

Nell’ultimo biennio le imprese hanno investito in capitale umano altamente qualificato assumendo prevalentemente innovation manager (23,81%) ed export manager (26,19%). Viceversa, frenata dall’incertezza economica del momento, solo il 20% degli intervistati dichiara l’intenzione ad assumere nuovi manager nei prossimi due anni. Anche in questo caso però le figure manageriali che la faranno da padrone sono sempre l’innovation manager (57,14%) e l’export manager (28,57%), seguiti da manager per la sostenibilità/l’economia circolare (14,3%). Il dato dimostra la sensibilità e la presa di coscienza degli imprenditori sui cambiamenti non più reversibili che stiamo vivendo. Lo strumento privilegiato per le nuove assunzioni resta ancora il classico contratto di dirigente a tempo indeterminato (42,86%) seguito dalla nuova figura manageriale di Confapi e Federmanager del Quadro superiore (28,57%).

C’è però una buona fetta di aziende (37,50%) che sono impossibilitate al momento a dotarsi di nuovi manager soprattutto in virtù dell’eccessivo costo aziendale che l’assunzione comporterebbe.
A questo proposito, Pmi Welfare Manager - il Fondo Welfare di assistenza collettiva per i Dirigenti di azienda e per i Quadri Superiori della piccola e media industria, costituito da Confapi e da Federmanager – da anni fornisce una serie di servizi di sostegno ai propri iscritti, aziende e dirigenti, consapevole che la piccola e media impresa italiana sta prendendo sempre più coscienza dell’importanza di dotarsi di figure manageriali per rimanere competitive: contributi economici forfettari per aziende che assumono un Professional per la durata minima di un anno; contributi economici per ogni azienda che contrattualizza un Professional, che si aggiungono a quello Statale, riconosciuto sottoforma di voucher, per sostenere i processi tecnologici e digitali; contributi forfettari per dirigenti per percorsi di certificazione delle competenze professionali relativi all’Innovation Manager; servizio di sostegno al reddito per tutti coloro che divengono disoccupati involontari.
Tra gli imprenditori intervistati vi è comunque la consapevolezza che le aziende non in grado di disporre di nuove competenze manageriali dovranno per forza promuovere dei consistenti investimenti nella formazione delle risorse umane (36,23%) e faranno comunque fatica ad affrontare i cambiamenti tecnologici e digitali in atto (30,43%). Il 18,9% degli imprenditori ritiene inoltre che tali imprese correranno il rischio di rimanere tagliate fuori dai mercati.
In conclusione, dai risultati dell’indagine emerge quindi chiaramente la volontà tra le Pmi di dotarsi di figure manageriali adeguate a soddisfare i cambiamenti in atto ma, al tempo stesso, anche l’esigenza di poter contare su un supporto di tipo economico che possa aiutare a sostenere un investimento che comporta necessariamente un aumento dei costi aziendali.