FARE IMPRESA AL FEMMINILE CON IL SOSTEGNO DI APID

FARE IMPRESA AL FEMMINILE CON IL SOSTEGNO DI APID

La presidente del gruppo Sara Brugnoni: «Abbiamo messo in campo molte iniziative per spronare le donne ad avere fiducia nel futuro»

Sostenere le donne a fare impresa. Da quando è nato, nell’aprile del 2012, il gruppo Apid Piacenza si è dato questo obiettivo: lo ha fatto in dieci anni contraddistinti da crescita e sviluppo, grazie anche alla guida di Sara Brugnoni, imprenditrice e titolare di un’agenzia di comunicazione, Santafranca60, nata nell’agosto del 2012.

Lo farà anche quest’anno attraverso un ricco calendario di appuntamenti dedicati all’imprenditoria femminile: «Siamo partiti lo scorso gennaio con un ciclo di interviste a donne imprenditrici e manager aperto da Alessandra Todisco, direttore generale di Sivam Spa, che ha inaugurato la rubrica “Inspiring Apid” - spiega Brugnoni - è stata una chiacchierata che ci ha permesso di riflettere sulla conciliazione della vita lavorativa e familiare, sulla gestione del tempo e sui rapporti con i collaboratori ». Il prossimo incontro invece sarà nel mese di maggio con Daniela Ramello, amministratore di Trafilplast e vicepresidente vicario di Unione nazionale di categoria Unionchimica Confapi.

Ma non finisce qui: «Abbiamo strutturato degli incontri sulle strategie di finanza agevolata dedicati alle imprese femminili - va avanti Brugnoni - si tratta di un ciclo di webinar in cui verranno presentate le misure nazionali e regionali a sostegno dell’avvio e del consolidamento delle imprese femminili. Attraverso questi incontri, tenuti da Anna Gagliani che ha una lunga esperienza sul campo ed è responsabile dello sviluppo clienti area Nord di Telematica Italia, azienda specializzata nelle agevolazioni alle imprese, vorremmo dare uno strumento reale di programmazione per aiutare le imprenditrici ad avere una progettualità sviluppata al momento dell’uscita dei bandi e finanziamenti agevolati. Il nostro obiettivo è aiutare le imprenditrici a pensare al futuro di medio periodo della loro azienda e ideare progetti di sviluppo, che possano essere pronti al momento dell’uscita dei bandi stessi. Spesso l’imprenditore è spinto dal bando a pensare a un progetto, vorremmo indurre invece un cambio di paradigma: creare il progetto di sviluppo e poi attuarlo attraverso una strategia di finanza agevolata.

Il prossimo incontro sulla finanza agevolata verterà sui decreti attuativi relativi ai bandi imprenditoria femminile che fanno parte del Pnrr».

In settembre invece è in programma un convegno sull’imprenditoria femminile per mettere al centro le caratteristiche di resilienza delle imprenditrici, la creatività e il problem solving: a partecipare saranno figure nazionali di rilievo, oltre alle istituzioni piacentine, con l’obiettivo di creare la carta dei valori dell’imprenditoria femminile a Piacenza.

«La pandemia ha segnato molto negativamente le imprese femminili, che purtroppo sono diminuite numericamente - fa notare la presidente di Apid - il trend degli ultimi anni era in crescita. Con questo convegno vorremmo spingere le imprenditrici ad avere fiducia, a investire e a crescere insieme a noi».

Un “noi” che a Sara Brugnoni sta molto a cuore: «Sono contenta del fermento che si respira nel gruppo, è un clima che ispira fiducia e che restituisce tanta energia da impiegare nella propria attività. Fra l’altro in qualità di presidente di Apid Piacenza, sono nella giunta nazionale ConfapiD che raggruppa le presidenti nazionali di alcune territoriali nominate dalla presidente Giovanna Boschis per affiancarla nella guida del gruppo. In questo ultimo anno sono stati fatti diversi incontri con le cabine di regia per i fondi per l’imprenditoria femminile con la ministra Bonetti per la parità di genere: il Gruppo Nazionale ha lavorato per rappresentare al meglio le imprese femminili ai tavoli di rappresentanza, essendo Confapi organizzazione sindacale. Certo c’è ancora tanto lavoro da fare sul gender pay gap, e proprio in questi giorni stiamo partecipando a un tavolo ministeriale per stabilire alcune azioni di concerto con le altre associazioni di categoria e il ministero e un piano di azione per diminuire la differenza di trattamento economico delle figure femminili di rappresentanza aziendali».