L'incertezza internazionale, acuita dalla guerra in Ucraina, oltre alla crisi dei semiconduttori, delle materie prime ed il forte aumento dei costi energetici rischiano di gravare pesantemente sul settore dell’automotive, considerato che il mercato dell'auto nel primo quadrimestre del 2022 ha fatto segnare una pesante flessione.
A sottolineare il momento di difficoltà che sta attraversando tutto il comparto è stato il presidente di Apindustria Confapi Brescia, Pierluigi Cordua, in occasione della visita che si è svolta oggi nell'azienda associata Galba, a Cellatica, una delle realtà imprenditoriali italiane più rappresentative del settore delle lavorazioni meccaniche ad alto contenuto tecnologico. Nell'incontro organizzato da Unionmeccanica Confapi Brescia e al quale ha preso parte anche una delegazione della verticale guidata da Mariella Soncina (O.M.S.I. Trasmissioni) è stato lanciato un nuovo grido d'allarme per tutto il settore: «Le problematiche dell’automotive – ha detto il presidente di Apindustria Confapi Brescia, Pierluigi Cordua - sono principalmente legate ad una accelerazione poco sostenibile verso una mobilità elettrica totale, che ancora non risulta ben strutturata dal punto di vista dell'incentivazione e soprattutto troppo in anticipo rispetto ad un piano di transizione energetica chiaro e definito. Inoltre questa accelerazione sta causando una forte speculazione dei prodotti chiave necessari per elettrificazione come litio e nichel, la cui scarsità condiziona anche altri comparti industriali che usano queste materie prime, vedi ad esempio acciai inossidabili».
Considerate queste premesse allarmanti, va accolta con favore l'iniziativa degli esperti di settore dell'Unione Europea per valutare nuove regole per una mobilità più green e sostenibile con l'istituzione di un'apposita commissione. Entro il prossimo giugno è prevista una decisione da parte del Parlamento europeo e dei governi dell’Unione, mentre per la legge definitiva bisognerà attendere l’autunno.
«L'innovazione passa anche attraverso nuovi combustibili ecosostenibili o macchine plug in ibride intelligenti in grado di attivare la modalità elettrica dove c’è più inquinamento. Queste ed altre soluzioni possono aiutare a trovare una via alternativa rispetto alla elettrificazione spinta – ha concluso Cordua -. Chiediamo un passaggio più morbido, che permetta al settore di riadattarsi in maniera adeguata, tenendo ben presente il contesto economico nel quale ci andremo a muovere nei prossimi anni, caratterizzato sicuramente da un costo dell'energia molto elevato, un'infrastruttura che purtroppo ancora manca e un piano energetico non sufficiente.».
Ad accogliere la delegazione di Unionmeccanica Confapi Brescia è stato Enrico Baiguera, direttore generale GALBA. «Il mercato di riferimento di GALBA è sicuramente il comparto automotive – ha detto Enrico Baiguera - che rappresenta circa il 50% del fatturato di gruppo ed il 60% del fatturato di GALBA Lavorazioni Meccaniche. L’automotive è in fortissima fibrillazione in quanto si sta predisponendo (a fatica) ad una radicale trasformazione tecnologica col passaggio dal motore endotermico alla propulsione ibrida o elettrica. Sono ovviamente in fase di Ricerca e Sviluppo altre tecnologie che però – ha sottolineato Baiguera - al momento sembrano difficilmente applicabili su produzioni di altissima serie e diffusione di massa. GALBA sta ricevendo richieste d’offerta per componenti utilizzati su propulsioni elettriche, ma al momento i progetti effettivamente validati sono solo 5 e solo 2 in produzione di serie anche se con tirature ancora marginali. Oltre alla trasformazione tecnologica, il settore sta vivendo grandi problematiche relative alla difficoltà di reperire componenti elettronici- microchip e semiconduttori a causa dell’aumento esponenziale della domanda in questo settore e la problematica generata dal conflitto ucraino che, oltre alle note tragiche conseguenze a livello umanitario, ha portato alla riduzione di output sui cablaggi elettrici, materie prime e al drammatico aumento dei costi energetici. GALBA – ha proseguito Baiguera - è riuscita a ribaltare solo tardivamente dopo infinite negoziazioni ed in minima parte gli aumenti subiti ai propri clienti e pertanto il costo triplicato dell’energia elettrica e quasi decuplicato del gas riduce inevitabilmente la marginalità aziendale. I volumi sono comunque a livelli molto alti, tanto che il budget 2022 prevede una crescita dei fatturati prossima la 20%. Considerato questo, seppur confortante il dato sul volume d’affari, s’impone un livello alto d’attenzione che ci sta strategicamente portando a diversificare sempre più i settori di sbocco per far fronte a eventuali cambiamenti repentini degli scenari».