«SEGNATO DALLA PANDEMIA, QUESTO PERIODO È STATO COMUNQUE RICCO DI INIZIATIVE, CON UNA CRESCITA DEL NUMERO DEGLI ASSOCIATI»
Del suo primo anno da presidente si dice soddisfatto, con l’unico rimpianto di “dover ancora fare troppi incontri online”. «Ma facciamo tutto purché questa pandemia passi il prima possibile» dichiara senza incertezze. Giangiacomo Ponginibbi, 43 anni, presidente di Confapi Industria Piacenza, ma anche titolare dell’autoconcessionaria Ponginibbi Luigi Spa e rieletto proprio lo scorso anno alla guida dell’Associazione Concessionari Peugeot Italia, traccia un bilancio di questo 2021.
Ponginibbi, per lei questo è stato il primo anno da presidente di Confapi Industria Piacenza, ma anche il secondo di una pandemia che nel 2020 non ha risparmiato difficoltà a nessuno, tanto meno alle imprese: se dovesse fare un bilancio cosa verrebbe fuori?
«Tutto sommato il bilancio del 2021 è stato positivo, vedendo la situazione generale: abbiamo potuto notare per fortuna un rallentamento dell’impatto della pandemia sui consumi dovuto alla campagna vaccinale. Un fenomeno, questo, che si è rivelato fruttuoso per le imprese dove si è vista una ripresa sia per quanto riguarda le commesse sia per quanto concerne i fatturati: di conseguenza è aumentata anche la fiducia delle stesse aziende. Certo adesso dobbiamo stare molto accorti anche perché il virus sta rialzando la testa e quindi occorre tenere alta l’attenzione».
Da un punto di vista personale invece?
«Sicuramente come presidente posso dire che sia stato un anno soddisfacente: ho visto tante ditte che hanno saputo reagire a tutte le difficoltà che ci sono state nel 2020. Ci siamo ritrovati in un momento in cui sembrava che dovesse crollare tutto e gli imprenditori hanno dovuto giocoforza e in brevissimo tempo rivedere in maniera forte l’organizzazione delle loro aziende, anche se oggi stanno riuscendo a cavalcare la ripresa. E di questo sono felice. Ma personalmente sono contento anche perché come associazione abbiamo potuto tornare a organizzare alcuni eventi in presenza e siamo finalmente riusciti a riunirci e ad avere dei momenti di confronto non dietro a uno schermo: è una cosa, questa, che vuol dire tanto per Confapi Industria Piacenza perché ci permette di venire incontro alle esigenze e ai bisogni delle aziende e di monitorarle».
Parliamo di numeri: oggi Confapi Industria Piacenza quante realtà rappresenta?
«Oltre 350 aziende con più di 7.500 dipendenti e un fatturato aggregato di 3,5 miliardi di euro. Da segnalare anche il fatto che, nonostante le difficoltà, nel 2021 l’associazione ha registrato un aumento importante di associati: circa cinquanta sono state le nuove aziende iscritte a Confapi Industria Piacenza in questo anno decisamente fuori dall’ordinario. È il segno che continuiamo a crescere attraverso un lavoro di vero affiancamento alle imprese».
Un lavoro fatto attraverso webinar, incontri in presenza e in remoto e approfondimenti, che anche in epoca covid non è mai venuto meno: come avete fatto?
«Abbiamo cercato di non far mai mancare la nostra presenza accanto agli associati: abbiamo fornito nuove piattaforme online, organizzato incontri con l’obiettivo di garantire alle imprese un servizio alto e di grande qualità che potesse presentare delle opportunità. Non è stato facile, ma con l’impegno di tutti, in primis del direttore Andrea Paparo e della vicedirettrice Marika Lusardi, ce l’abbiamo fatta».
Quali sono state le problematiche con cui come associazione vi siete dovuti misurare maggiormente durante il 2021?
«Sicuramente le principali sono state quasi sempre legate alle varie normative anti-covid perché per le aziende non è stato semplice stare al passo con tutti gli aggiornamenti. Negli ultimi mesi invece la questione più spinosa è stata quella relativa all’aumento dei costi delle materie prime: le imprese ne lamentano l’assenza e, dove invece ci sono, i rincari sono considerevoli. Questa a mio avviso è la problematica principale che gli associati stanno registrando: la paura chiaramente è che l’incremento dei costi possa minare quel percorso di ripresa che abbiamo visto in questi mesi. Certo un’associazione a livello locale non può risolvere una questione così grande, ma l’obiettivo di Confapi Industria Piacenza è quello di portare la voce degli imprenditori a un livello più alto, all’attenzione delle istituzioni governative. Ad oggi il problema principale di chi ha un’impresa è questo: per ora l’esito dei rincari non è stato “ribaltato” sugli utenti finali, per cui il consumatore può avere percepito questi aumenti solo marginalmente. Ma il rischio che prima o poi gli effetti si facciano sentire con più forza c’è ed è per questo che i governi dovrebbero agire velocemente per calmierare questo fenomeno: da loro infatti dipende la possibilità di dare una battuta d’arresto a questi rincari».
Tornando al bilancio 2021, c’è un “rimpianto” che si porta dietro per questo anno?
«Guardi, l’unico rimpianto è il fatto di avere potuto fare pochi incontri di persona. È una cosa importante per un’associazione come la nostra, ma visto il momento ci siamo strutturati fin da subito per fare tutto a distanza e fornire comunque dei servizi di pari livello agli associati. Anche la cena di Natale, che per noi è sempre stata un momento di incontro e confronto, quest’anno non si farà: abbiamo deciso così, data la situazione, ma abbiamo anche pensato di trasformarla in un’occasione per fare del bene e raccogliere fondi da devolvere a una realtà del territorio che a breve renderemo nota. Diciamo che il rimpianto è quello di dover fare ancora i conti con la pandemia».
Quali saranno le sfide che attendono Confapi Industria Piacenza nel 2022?
«Noi continueremo a puntare sulla formazione, ma il nostro obiettivo è anche un altro: sensibilizzare e coinvolgere il più possibile le scuole e in particolare gli istituti tecnici. Questo perché uno dei maggiori problemi con cui le aziende si misurano è la mancanza di figure professionali: oggi le imprese fanno fatica a trovare del personale qualificato. In questo senso la sfida è di aumentare la collabo razione e il dialogo con gli istituti tecnici attraverso stage ed esperienze nelle aziende. Ma abbiamo anche in mente, se la pandemia allenterà un po’, di organizzare diversi convegni specialistici e poi ci sarà una sorpresa che però per ora non diciamo».
Secondo lei qual è il ruolo di un’associazione come Confapi Industria Piacenza nel post-pandemia?
«Intanto mi auguro, come immagino tutti, che la fine della pandemia arrivi il prima possibile. Poi sicuramente mi viene da pensare che non sarà tanto diverso dal pre-pandemia: proporremo nuovi metodi di lavoro e nuove opportunità magari, ma Confapi Industria Piacenza vuole continuare a essere un valore aggiunto per le imprese e a fornire un aiuto per dare spunti e sostegni fattivi alle aziende affinché si adeguino alle nuove metodologie. È quello che facciamo già adesso e continueremo ancora di più».
Si è dato un obiettivo per l’anno che verrà?
«Sì e in poche parole è quello di continuare a dare un servizio di qualità e far crescere ancora gli associati».
Siamo ormai vicini al Natale: qual è l’augurio che lei e l’Associazione rivolgete ai piacentini?
«Auguro a tutti i miei concittadini un periodo che porti serenità e felicità, ma anche salute: abbiamo visto in questi due anni quanto sia importante. Ma faccio anche un augurio a tutta la città: da quando questa emergenza è iniziata, Piacenza ha dimostrato di essere un territorio forte, solido e unito anche nelle difficoltà, un territorio con delle alte potenzialità alte. Quello che auguro alla mia, alla nostra città, è di continuare a fare squadra. Continuiamo a fare squadra, tutti insieme».