1) Sindaco Barbieri, partiamo dagli ultimi provvedimenti che come Comune sono stati stanziati a sostegno delle imprese: il progetto di microcredito “Insieme Piacenza” e le somme destinati ad incrementare i bandi a fondo perduto della Camera di Commercio di Piacenza. Ci spiega come sono nati e quali sono gli obiettivi?
Quelli citati sono solo gli ultimi, in ordine di tempo, di una serie di provvedimenti messi in campo per affrontare l'emergenza e sostenere la ripartenza e la ripresa socio-economica del nostro territorio, così pesantemente colpito dalla pandemia e dalle sue conseguenze. Il lavoro realizzato insieme alle altre istituzioni e alle associazioni, ci ha permesso di intervenire in modo concreto e quanto possibile tempestivo, andando ad intercettare le esigenze del territorio.
Nello specifico, il microcredito è una delle 3 linee d'azione che fanno parte del complessivo progetto Insieme Piacenza – che ha un orizzonte temporale di tre anni - che abbiamo sostenuto insieme alla Diocesi di Piacenza e Bobbio, alla Fondazione di Piacenza e Vigevano e a Credit Agricole, condividendo da subito lo spirito e le conseguenti progettualità volte al sostegno e all'accompagnamento delle famiglie e delle imprese piacentine e dei loro bisogni.
La prima azione ha interessato la sfera più emergenziale, grazie al coordinamento operativo della Caritas diocesana che ha curato gli interventi di assistenza alle persone più fragili, attraverso aiuti materiali (alimentari, economici), psicologici-relazionali e di sostegno abitativo (ad esempio nell'aiuto all'affitto). Una misura a cui come Comune abbiamo partecipato con un contributo economico di 200 mila euro, oltre all'incremento dei fondi all'Emporio Solidale fino ad 80mila euro.
Le altre due fasi del progetto – microcredito e start-up – contengono invece misure più strutturali e di accompagnamento alla ripresa, non legate a contributi a pioggia. Nello specifico, il microcredito è un'azione di forte matrice etica e sociale volta a garantire un sostegno finanziario per le famiglie e le piccole imprese che devono affrontare la ripartenza. Su questo progetto il Comune investe 400 mila euro che andranno a beneficio di famiglie e aziende della città. Stiamo intanto mettendo a punto anche il progetto start-up, cui concorriamo come Comune con altri 400mila euro, che riguarderà azioni di sostegno, in particolare rivolte ai giovani, per aprire nuove imprese innovative sul territorio.
Finanzieremo, inoltre, con 350 mila euro i bandi approvati nei giorni scorsi dalla Camera di Commercio e che nascono proprio nel quadro di quella positiva e intensa interlocuzione tra Enti, istituzioni e associazioni che abbiamo attivato dai primi momenti dell'emergenza sanitaria e in risposta alle esigenze del territorio. Gli interventi si rivolgono alle attività economiche che hanno affrontato con resilienza le fasi dell'emergenza e stanno facendo un ulteriore sforzo nell'organizzazione, nella tutela del lavoro e nei processi di innovazione della propria struttura.
2) In questi mesi il territorio ha sofferto lo stop del primo lockdown e ora anche le difficoltà di una ripartenza “a singhiozzo”: che previsioni si sente di fare per i prossimi mesi?
Tutti conosciamo il dramma che il nostro territorio ha sofferto in questi mesi, umanamente prima di tutto, e poi a livello sociale ed economico. Purtroppo l'emergenza sanitaria non è finita e la situazione da questo punto di vista ancora preoccupa. Dobbiamo, pur consci dei grandi sacrifici che ci vengono richiesti, continuare a tenere alta la guardia. Tutto ciò impone delle limitazioni non solo alla vita personale ma alle attività economiche, continuando a causare pesanti ripercussioni sociali.
Sappiamo che davanti a noi ci sono ancora tante sfide difficili, e nuove, da affrontare e dobbiamo continuare a lavorare con determinazione e unità per la tutela della salute e del lavoro, sostenendo il nostro tessuto economico e mettendolo nelle condizioni migliori. Sono certa che grazie alla forza della nostra comunità e alle capacità delle nostre imprenditrici e dei nostri imprenditori potremo rialzarci presto ed affrontare con fiducia il futuro.
3) Avete previsto degli interventi ad hoc per tutelare il settore manifatturiero che tradizionalmente è fra i più rappresentativi del territorio?
Il tessuto economico piacentino, che ha profondamente subito le ripercussioni dell'emergenza sanitaria e del lockdown, necessitava di risposte tempestive e concrete per poter far fronte alla crisi e programmare la ripartenza e su questo, come Amministrazione, abbiamo concentrato i nostri sforzi, in una continua e proficua interlocuzione con le forze economiche, le associazioni e le istituzioni del territorio.
Il primo e più significativo intervento in questo senso è stata la decisione di intervenire con una manovra di riduzione della tariffa rifiuti – la TARI – per le utenze non domestiche che a causa del lockdown sono state costrette a interrompere o ridurre la propria attività. Abbiamo destinato a questo fondo di riduzione la cifra complessiva di 3,2 milioni di euro, di cui 900 mila di fondi diretti dell'Ente che si sono aggiunti ai fondi straordinari per l'emergenza Covid assegnati alla nostra città. Una cifra sostanziosa che ci ha permesso di intervenire in modo trasversale sulle attività economiche della nostra città, con riduzioni che arrivano fino al 50% della tariffa annuale in proporzione alle perdite subite, all'interruzione dell'attività o anche alla riduzione della stessa in fase di riapertura. La misura interessa tutte le utenze non domestiche, dai negozi alle attività artigianali, dagli uffici alle attività industriali con capannoni di produzione, riducendo la tassazione e garantendo liquidità per far fronte alla crisi e programmare la ripresa.
Continuiamo, parallelamente, ad operare sulle grandi azioni strategiche per lo sviluppo, sul nostro territorio, di una logistica sostenibile e all'avanguardia, che sia attrattiva per il settore manifatturiero. Da questo punto di vista, dopo l'inserimento di Piacenza nel sistema logistico del Nord-Ovest, con la firma lo scorso gennaio del protocollo con le Regioni Piemonte, Lombardia e Liguria, stiamo predisponendo la documentazione perché parte del nostro territorio venga ricompreso nel progetto della nuova Zona semplificata della logistica dell'Emilia-Romagna, che coinvolge 9 nodi intermodali, dalla nostra provincia fino a Ravenna, e 12 aree produttive. In un'ottica di sviluppo sinergico e unitario, Piacenza diventa così asse sempre più strategico sulle grandi direttrici europee Nord-Sud ed Est-Ovest, per una logistica sostenibile, di nuova generazione e attrattiva per il manifatturiero, con ricadute positive per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale e l’occupazione.
4) Il blocco della ristorazione rischia di mettere in difficoltà l'industria agroalimentare anche in ambito locale. Quali strategie sono previste per il rilancio?
Purtroppo anche il comparto dell'agroalimentare – strategico a livello nazionale e fondamentale a livello locale - sta subendo i contraccolpi dell'emergenza sanitaria. La mancanza di sbocco nei settori della ristorazione pesa infatti negativamente, incidendo su alcuni prodotti rispetto ad altri, senza considerare le mutate tendenze di consumo che impongono un'attenta analisi da parte dell'intero comparto.
Ciò detto - e oltre alle diverse misure e interventi di sostegno messi in campo in questi mesi - ritengo che in questo ambito sia fondamentale continuare, con ancora maggiore determinazione e in modo sinergico, il positivo lavoro di promozione, valorizzando le indiscusse eccellenze locali, anche in ottica turistica e di sviluppo economico, così come fatto negli ultimi anni con specifiche azioni di marketing territoriale.
5) Che invito e augurio si sente di fare ai nostri imprenditori?
Prima dell'invito o dell'augurio, sento di rivolgere ai nostri imprenditori un sentito e sincero ringraziamento. Il nostro sistema imprenditoriale è fatto da donne e uomini capaci, intraprendenti e coraggiosi che anche nelle difficoltà di questo anno drammatico hanno saputo dimostrare quel senso di responsabilità e determinazione che li vede mettersi in gioco ogni giorno e che li ha visti far fronte alla situazione difficile che ci ha colpito, nella tutela della salute dei propri collaboratori, del lavoro e della propria attività, ma anche e soprattutto del sistema Piacenza. L'invito è quello di continuare a lavorare, uniti, per il bene del nostro territorio e della nostra comunità, e l'augurio è che questi ulteriori sforzi trovino presto il giusto premio e la doverosa soddisfazione.