“La sicurezza deve essere una priorità assoluta, nessun altro settore come il nostro investe ed è impegnato a perseguire questo obiettivo: legislazione e contrattazione di categoria impongono e incentivano azioni costanti su formazione professionale, sicurezza e salute dei lavoratori, cercando di diffondere una cultura della prevenzione adeguata alla nostra specifica tipologia settoriale. Il settore si è dotato di un proprio sistema della bilateralità nell’ambito del quale imprenditori e sindacati condividono percorsi tendenti a una costante qualificazione della manodopera e degli stessi imprenditori. Un sistema che deve essere valorizzato e reso ancora più inclusivo, in grado di applicare correttamente tutti i Contratti maggiormente rappresentativi”. Lo dichiara il Presidente di Confapi Aniem, Giorgio Delpiano commentando il decreto varato dal Governo contenente il “pacchetto” di norme sulla sicurezza e sull’attuazione del Pnrr.
“Già nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi di lunedì scorso – continua Delpiano - abbiamo evidenziato come siamo assolutamente contrari all’ennesima ipertrofia normativa che produce solo oneri per le imprese senza essere in grado di tradursi in reale contributo alla sicurezza. In particolare, l’introduzione della cosiddetta patente a crediti rischia di configurarsi come l’ulteriore adempimento di chi si ostina a ritenere che l’attività in un cantiere sia assimilabile a quella di altre attività manifatturiere. Abbiamo già un’innumerevole serie di imposizioni (durc, congruità della manodopera, obblighi di formazione, attestazioni qualificatorie, ecc.), cerchiamo di intervenire strutturalmente per correggere anomalie che ci sono e che richiedono interventi incisivi”.
Diverse le proposte presentate da Confapi Aniem: un sistema di qualificazione per tutti lavori privati di importo superiore a 500.000 euro, nell’ambito del quale sia verificato il possesso, sia per l’appaltatore che per i subappaltatori, di requisiti minimali di affidabilità dell’impresa in termini di dotazione tecniche e professionali; nell’ambito di tali lavori, responsabilizzare il committente privato che deve dotarsi di figure professionali adeguatamente qualificate per verificare fasi, dinamiche e soggetti che intervengono nell’esecuzione dell’opera; la possibilità di un effettivo coordinamento delle attività di cantiere eliminando il subappalto infinito; l’importanza di verificare che nei cantieri sia applicato correttamente e integralmente uno dei CCNL tra quelli comparativamente più rappresentativi nel settore edile. Per Delpiano “la rimodulazione degli interventi originariamente previsti tra quelli finanziati dal Pnrr, stanno bloccando una molteplicità di piccole e medie opere comunali, piani urbani integrati, rigenerazione delle periferie. Occorre pertanto - conclude - che ci sia una rapida accelerazione sull’individuazione e sul trasferimento delle risorse agli enti locali”.