“Per Confapi la legalità rappresenta il presupposto imprescindibile per la crescita e il lavoro. Solo un contesto di legalità e sicurezza garantisce i principi della libertà d’impresa e contribuisce a un sano sviluppo del mercato. Per questo la Confederazione ha da tempo avviato una serie di iniziative volte a prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività imprenditoriali, ostacolo alla crescita dell’economia, alla sicurezza sul lavoro ed al rilancio delle attività produttive della piccola e media industria”. Lo ha dichiarato il Presidente di Confapi, nel corso del suo intervento alla Tavola rotonda “Lo sviluppo del Mezzogiorno: scenari e prospettive future”, organizzata da Fortune Italia che si è svolta oggi a Cosenza, città dove la Confederazione ha tenuto oggi la sua Giunta nazionale.
“Nel giugno del 2021 – ha ricordato Camisa - Confapi ha sottoscritto con l’Arma dei Carabinieri un protocollo di intesa per la tutela del patrimonio informativo aziendale, attraverso la prevenzione dell’utilizzo illegale dei dati, per la salvaguardia dagli illeciti ambientali e per il contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata nell’attività economica. Questo protocollo trova la sua forza e le sue ragioni nel profondo radicamento territoriale di entrambe le organizzazioni e nella condivisione di obiettivi comuni, per la legalità e la crescita del Paese. Confapi e l’Arma dei carabinieri vogliono infatti contribuire alla creazione delle condizioni di sicurezza e rispetto della legge di cui un’economia sana ha bisogno. Il protocollo, illustrato e particolarmente apprezzato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso dell’incontro privato svoltosi al Quirinale ad aprile, è stato poi implementato e ampliato lo scorso anno. L’intesa prevede una particolare attenzione alla sicurezza sui luoghi di lavoro, allo scopo di elevare il livello di formazione sugli obblighi, sui divieti e sulle buone pratiche in materia nonché allo sfruttamento del lavoro e al caporalato”.
Quello con l’Arma dei Carabinieri non è il solo protocollo sottoscritto da Confapi. Nel novembre del 2023, il Ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, e il Presidente, Cristian Camisa, hanno sottoscritto un “Protocollo di Legalità”, allo scopo di prevenire e contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività economiche. La nuova intesa, che restituisce ancora maggior efficienza agli strumenti già previsti dal precedente accordo stipulato nell’aprile del 2017, s’inquadra nel solco delle iniziative promosse dal Ministero dell’interno con le Associazioni di categoria volte a estendere su base volontaria il sistema delle verifiche antimafia al settore dei rapporti economici tra privati.
“Nel lavoro – ha sottolineato Camisa - sicurezza e legalità sono la faccia della stessa medaglia. La sicurezza sul lavoro per noi è una priorità. Il nostro sistema di sicurezza sul lavoro soffre di un alto tasso di regolazione normativa e di un basso livello di effettività nella formazione. Siamo convinti che si debba sempre più operare nell’ottica della prevenzione, oltre che di una formazione più efficace. Per farlo riteniamo fondamentale proseguire sulla strada della contrattazione collettiva che abbiamo sempre percorso e grazie a cui le parti sociali si assumono l’onere e la responsabilità di trovare il punto di equilibrio tra domanda e offerta in termini non solo di retribuzione ma anche di sicurezza. Pensando alla prevenzione l’Intelligenza artificiale può rappresentare un valido supporto. Proponiamo una sorta di Sicurezza 5.0, che incentivi l’installazione di sensori intelligenti per monitorare le condizioni ambientali e segnalare i potenziali rischi in tempo reale, così come sensori indossati dai lavoratori che ne monitorino i parametri vitali e l’ambiente di lavoro dei dipendenti, avvisando in caso di anomalie”.
Sicurezza significa anche controllo dei flussi migratori. “Confapi – ha detto Camisa - guarda strategicamente al continente africano ritenendo che il nostro modello produttivo, economico e sociale possa supportare la crescita e lo sviluppo in una logica win-win con il continente africano. In quest’ottica il Piano Mattei può rappresentare un vero catalizzatore per lo sviluppo sostenibile e inclusivo dei Paesi africani, garantendo al contempo la competitività delle imprese nazionali e il benessere delle comunità locali. La nostra ricetta prevede tra i temi cruciali la formazione in loco della manodopera. Il 63% delle imprese non riesce a coprire i propri fabbisogni in termini di forza lavoro. Tenendo in considerazione il fatto che il 60% della popolazione africana ha meno di 24 anni, stiamo già portando avanti progetti di labor migration che prevedono una prima parte di formazione in loco con lo studio anche della lingua italiana e una seconda sessione con corsi presso le associazioni di categoria mirati ai fabbisogni delle aziende sui singoli territori. Abbiamo inoltre sottoscritto con Bvmw, la Confederazione tedesca delle Piccole e Medie Industrie, un accordo per lo sviluppo delle opportunità di business in Africa. In particolare collaboreremo, attraverso gli uffici locali di Bvmw in 25 stati africani, proprio per creare il giusto contesto per lo sviluppo e l'implementazione di progetti di formazione locale, al fine di ottenere forza lavoro qualificata e specializzata per rispondere alle crescenti esigenze delle Pmi in termini di competenze tecnologiche, digitali e tecniche”.