Secondo trimestre, le PMI bresciane accelerano il passo Lo osserva l'analisi congiunturale del Centro studi Apindustria Confapi Brescia

Secondo trimestre, le PMI bresciane accelerano il passo Lo osserva l'analisi congiunturale del Centro studi Apindustria Confapi Brescia

Fatturati e ordini in crescita, nessun allarme sul fronte occupazionale, preoccupazione per il costo e la dinamica delle materie prime. A osservarlo è l'analisi congiunturale realizzata dal Centro studi Apindustria Confapi Brescia che analizza un campione di cento imprese (al 70% manifatturiere) e si sviluppa dal confronto dei dati del trimestre in esame rispetto al trimestre precedente. I principali indicatori congiunturali consolidano i segnali già registrati nel trimestre precedente. Nel secondo trimestre 2021 il 78% delle imprese segnala fatturati in crescita. In aumento anche la produzione (74%) e gli ordini (73%), soprattutto in Italia. Rassicuranti i dati sull'occupazione: un quarto delle imprese registra una crescita, un altro 70% circa la mantiene stabile e solo il 4% osserva una riduzione. Sul fronte degli investimenti, il 27% delle imprese registra una crescita, mentre per il 70% sono stabili. Complici i dati di congiuntura, migliora ulteriormente il clima di fiducia delle imprese. Per i prossimi sei mesi il 36% delle imprese si aspetta variazioni «positive o molto positive» (era il 28% nella precedente rilevazione). Il 18% delle imprese ha aspettative negative (30% nello scorso semestre). Fiduciose nella ripresa - confortate dai dati e dalle tendenze macroeconomiche che vedono una ripresa ancora più spinta nei prossimi mesi - a preoccupare le imprese bresciane oggi sono soprattutto i costi di produzione, in particolare la componente materie prime. Un dato, questo, di cui era già evidenziato l'andamento straordinario nel precedente trimestre e che negli ultimi tre mesi si è aggravato. Per sette imprese su dieci i rialzi di prezzo delle materie prime sono «significativi». La dinamica dei prezzi (e della disponibilità) dei materiali, genera crescente preoccupazione. Un'impresa su dieci ha già dovuto interrompere la produzione a causa di forniture discontinue, 3 su dieci sono quelle che esprimono timori per il futuro. Poche le imprese (poco più di una su dieci) che si attendono miglioramenti su tale fronte. «I dati confermano che la ripresa è oramai generalizzata, a parte il settore tessile che continua invece a stentare - afferma il presidente di Apindustria Confapi Brescia Pierluigi Cordua -. Il rimbalzo lo stiamo vedendo finalmente anche nel settore Horeca e mi sembra ci sia una buona tenuta anche sul fronte occupazione. L'aspettativa è positiva anche per il futuro, sapendo che formazione e politiche attive saranno fondamentali per riqualificare e per avere personale specializzato.  Continuano invece ad essere preoccupanti le prospettive sul fronte materie prime ed energia. L'auspicio è che la politica si attivi nelle opportune sedi, Bruxelles in primo luogo, per fare in modo che vengano tutelati gli interessi delle filiere nel loro insieme e non solo gli interessi di pochi grandi produttori. Ricordo che le PMI costituiscono, in Italia e non solo, l'ossatura del nostro sistema produttivo».