Il Salone del Mobile di Milano deve essere rinviato. Massimo De Salvo, presidente di Confapi Matera, facendosi portavoce delle istanze delle aziende del mobile imbottito che partecipano alla più importante fiera internazionale di settore, ne ha chiesto il rinvio a settembre o ad altra data, quando presumibilmente l’epidemia di coronavirus si sarà ridimensionata.
Infatti, il timore più che fondato è che al Salone del Mobile di Milano, in programma dal 21 al 26 aprile, la maggior parte dei compratori asiatici sia assente, con un danno enorme per gli operatori italiani che guardano con enorme interesse all’immenso mercato dell’Asia.
Del resto, la fiera del mobile imbottito che si è appena tenuta a Kiev ha deluso le aspettative proprio a causa della mancata partecipazione dei buyers asiatici. E problemi si annunciano anche per Parigi ad aprile e Francoforte a maggio. Intanto la fiera dell’elettronica di Barcellona, in programma dal 24 febbraio, è stata annullata.
Inoltre, alcuni grossi players del Nord Italia hanno chiesto il rinvio della manifestazione di Milano all’Ente Fiera. Analoga sollecitazione è stata rivolta dal presidente di Confapi Matera a Maurizio Casasco, nella sua doppia veste di presidente di Confapi e di membro del cda della Fondazione Fiera di Milano, rilevando che al Salone del Mobile partecipano da anni le numerose imprese del mobile imbottito del distretto di Matera che, se pur ridimensionato rispetto ai fasti del passato, rappresenta ancora una discreta fetta della nostra economia.
Tuttavia – ha evidenziato Massimo De Salvo - quest’anno l’epidemia di coronavirus che proviene dalla Cina ha portato alla disdetta di quasi tutti gli espositori e i buyers provenienti dall’Asia, continente che rappresenta la parte più rilevante della fiera.
Se la fiera dovesse tenersi senza la presenza dei compratori cinesi e asiatici in generale, le imprese espositrici dovrebbero essere rimborsate dagli organizzatori.