Riforma delle aree industriali. “Buco” di 80 milioni del Consorzio di Potenza, chi paga?

Riforma delle aree industriali. “Buco” di 80 milioni del Consorzio di Potenza, chi paga?

“Apprendiamo dagli organi di stampa che il Consorzio Industriale di Potenza ha un debito di circa 80 milioni di euro su cui ha espresso parere negativo il collegio dei revisori dei conti. Come si è arrivati a una tale cifra che mette a rischio le attività aziendali e che dovrà essere ripianata da tutti i cittadini lucani?”

Il presidente di Confapi Matera, Massimo De Salvo, commenta così la notizia del “buco” enorme del Consorzio di Potenza dopo avere partecipato all’audizione in III Commissione Consiliare e avere fermamente criticato la proposta di legge che affida a una costituenda società per azioni le funzioni dei due consorzi industriali che saranno unificati in un unico ente.

“Dalle dichiarazioni del Commissario del Consorzio di Potenza alla stampa – prosegue il presidente De Salvo – veniamo a conoscenza dell’enorme debito e che il bilancio sarebbe stato redatto nella convinzione che la Regione avrebbe trasferito al Consorzio le risorse necessarie acquistando i terreni ricadenti nella ZES; una strategia folle, un escamotage concettuale di una gravità assoluta di cui non avevamo alcuna notizia”.

“Nel contempo leggiamo e condividiamo le osservazioni dell’assessore Cupparo sui continui  e ingiustificati ripianamenti effettuati negli anni nei confronti del Consorzio di Potenza e sulla necessità di chiudere il pozzo senza fondo”.

Tuttavia rispondiamo all’assessore che la nostra non è una questione di campanile ma vorremmo capire perché a Matera si pagano i servizi e gli oneri di gestione e a Potenza no. A Matera si fanno i decreti ingiuntivi a quelle poche aziende che non versano e a Potenza no. È come se ci fosse stata in questi anni una zona economica speciale tacita in cui le aree industriali di Potenza hanno goduto di un particolare trattamento. Non si è creata forse una disparità tra imprese? La legge dovrebbe essere uguale per tutti”.

“La nostra è una posizione di trasparenza e senza pregiudizi: chi ha creato questi danni? A quanto ammonta il debito? Chi lo pagherà? Poche e semplici domande su cui fare chiarezza. Se poi la proposta di legge sia costituzionale o meno, contra legem o meno, questo lo stabiliranno le autorità giudiziarie.”

“Dove prenderà questi soldi la Regione, considerati i sacrifici e i tagli che il Dipartimento Sviluppo Economico, guidato dall’assessore Cupparo, sta facendo per pagare le integrazioni salariali ai lavoratori e dare ristori alle aziende colpite dalla crisi? Non solo gli imprenditori, ma tutti i cittadini lucani sono stanchi di pagare i danni di una mala gestio che si protrae da tanti anni in cui la politica lucana ha fatto scempio della gestione del Consorzio di Potenza”.

“A questo punto – conclude il presidente di Confapi Matera – auspichiamo che la magistratura contabile faccia luce sulla vicenda perché chiedere ai contribuenti lucani un sacrificio tale ha davvero il sapore della beffa”.