Rapporto Svimez 2023: attenti a non perdere il Mezzogiorno

Rapporto Svimez 2023: attenti a non perdere il Mezzogiorno

De Salvo: la Regione e le Province siano al fianco delle imprese 

Fermare l’emorragia dei giovani e ridistribuire la ricchezza

Il Rapporto Svimez 2023 mette in evidenza un Sud sempre più povero rispetto al Centro-Nord e sempre più lontano dall’Europa, con la Basilicata a rischio desertificazione sia industriale che umana e sociale, e con lo spettro dell’autonomia differenziata che si agita minaccioso.

Il Rapporto mette in evidenza che la Basilicata vive una situazione paradossale. Infatti, a fronte di un Pil in crescita (e comunque condizionato dalle industrie estrattiva e automobilistica), aumenta la popolazione in povertà e si spopolano i piccoli comuni. Manca dunque una redistribuzione della ricchezza tra i lucani. E – si sa – se la ricchezza rimane circoscritta fra pochi, il denaro non circola, i consumi ristagnano e l’economia non riparte.

I piccoli segnali di ripresa che avevano caratterizzato il post Covid hanno già esaurito la loro spinta propulsiva e la Basilicata ha ripreso il cammino di progressivo allontanamento dal resto del Paese. La nostra capacità di investimenti e di consumi si è drasticamente ridotta e l’abbandono di politiche keynesiane ha reso la crisi strutturale e ha tagliato gli investimenti in infrastrutture, privilegiando il rigore rispetto alla crescita e abdicando a perseguire politiche di espansione e monetariste.

Le politiche di coesione sono sostanzialmente fallite e gli squilibri territoriali stanno spingendo i nostri giovani a emigrare al Nord e all’estero. L’autonomia differenziata spingerà per una drastica redistribuzione di risorse verso il Centro Nord del Paese e una perdita di posti di lavoro catastrofica.  

Il settore delle costruzioni, che finora ha trainato il Pil lucano, ha invertito la rotta e attende che vengano riattivate le sue capacità anticicliche attraverso idonee politiche di investimenti. In questo senso il PNRR potrebbe essere una grande occasione.

Le prospettive non sono rosee, come dovrebbe essere alla vigilia della programmazione comunitaria 2021-2027. Restano ancora margini per una ripresa? Confapi Matera crede di sì. Cominciando per esempio da una maggiore efficienza di parte della pubblica amministrazione. Il Presidente De Salvo dichiara che le imprese lucane sono pronte a fare la propria parte; tuttavia, esse chiedono alla Regione e alle Province di dare loro gli strumenti adatti per fronteggiare questo periodo di crisi post Covid. 

C’è bisogno – precisa il presidente di Confapi Matera – di una macchina amministrativa della pubblica amministrazione che non rallenti i processi autorizzatori. Non solo i soldi del PNRR e della nuova programmazione comunitaria 2021-2027, dunque, ma anche una maggiore efficienza ed efficacia della spesa, che sburocratizzi gli itinera amministrativi e tenga conto che le imprese quando presentano un progetto non possono attendere anni per la sua realizzazione, quando cioè i progressi della tecnologia lo hanno reso ormai obsoleto.

Nessuno si illude di colmare il divario con il Nord, ma il Paese deve crescere tutto insieme per competere in Europa. Se ai fondi del Pnrr si aggiungono quelli della nuova programmazione comunitaria e le agevolazioni della zona economica speciale, siamo di fronte a un potenziale enorme che fa di questo momento storico un unicum nel panorama nazionale.