“Non è stato un percorso semplice. È stato svolto un complesso lavoro di sintesi e di mediazione tra posizioni difficilmente conciliabili, tra coloro che intendevano privilegiare contenuti prevalentemente repressivi e chi ha cercato, viceversa, di valorizzare gli aspetti qualificatori e di incentivazione agli investimenti in materia di sicurezza”. Questo il commento del Presidente di Confapi Aniem, Giorgio Delpiano, al termine del lungo confronto promosso dal Ministero del Lavoro con le parti sociali sul decreto attuativo finalizzato a disciplinare la patente a crediti nei cantieri.
Dopo avere espresso “apprezzamento per il metodo di confronto che ha certamente consentito di migliorare il testo del decreto, di renderlo più chiaro nella sua formulazione e più coerente con la norma primaria”, Delpiano conferma “le perplessità sull’efficacia dello strumento e della sua capacità di incidere sulla tutela della sicurezza”.
“Continua a mancare – spiega il Presidente di Confapi Aniem - un sistema di qualificazione che regolamenti l’accesso al settore e la patente a crediti, in questo contesto, viene percepita come un ulteriore adempimento e appesantimento burocratico. Sul testo permangono alcune criticità, in particolare, sul provvedimento cautelare di sospensione che appare fortemente penalizzante per le imprese e sull’esclusione delle rappresentanze imprenditoriali dalla commissione per la valutazione del recupero crediti, nella quale risultano invitati i soli rappresentanti dei lavoratori. Confapi Aniem ritiene invece positiva l’attribuzione di un massimo di 100 crediti invece dei 30 proposti inizialmente, la valorizzazione della storicità dell’impresa e l’ampliamento delle fattispecie che consentono il riconoscimento di crediti ulteriori”.