I dati di un’indagine sul primo semestre del 2023 parlano ancora di incertezza
Davanti all’incertezza dei prossimi mesi, le pmi chiedono di intervenire. A farsene portavoce è proprio Confapi Industria Piacenza attraverso il suo presidente Giangiacomo Ponginibbi e il suo direttore Andrea Paparo che, nel corso del consiglio direttivo, hanno illustrato gli esiti di un’indagine tra gli associati riferita al primo semestre dell’anno.
A emergere sono alcuni segnali di incertezza rispetto ai prossimi mesi: l’indagine rileva infatti che a trainare l’economia nei primi sei mesi del 2023 è stato il mercato interno che ha segnato delle performance migliori rispetto al mercato Ue ed extra Ue, i cui livelli sono rimasti stabili rispetto al semestre precedente.
Circa la metà delle imprese ha mantenuto ferma la quota di investimenti: questo è dovuto sia all’aumento dei tassi di interesse che hanno reso l’accesso al credito meno vantaggioso, sia al clima di incertezza che gli imprenditori “respirano”.
L’aumento dei tassi di interesse per combattere l’inflazione ha determinato un aumento del costo del credito causando un differimento o una cancellazione degli investimenti già previsti dalle imprese: investimenti che avrebbero delle ricadute estremamente positive sull’ammodernamento del sistema industriale.
«Ciò che desta preoccupazione - spiegano Paparo e Ponginibbi - è l’evoluzione del mercato nei prossimi dodici mesi. Dall’analisi dei principali indicatori economici aziendali quali produzione, ordini e fatturato si teme infatti un rallentamento dell’attività economica rispetto ai primi sei mesi del 2023. Anche le misure che le imprese ritengono prioritarie per la prossima legge di bilancio presentano delle percentuali equilibrate. Bisogna quindi fare in modo di allocare al meglio le risorse a disposizione pur prendendo atto che la nuova manovra di bilancio dispone di risorse limitate e vincolate».
«Sappiamo bene - concludono - che non potranno essere varati provvedimenti strutturali e espansivi che sarebbero però necessari per introdurre misure volte a sostenere con maggiore slancio il nostro sistema produttivo. Gli imprenditori della piccola e media industria privata, e la nostra Associazione con loro, chiedono misure stabili e durature nel tempo che possano consentire di programmare gli investimenti nel medio e lungo periodo».