L’APPELLO AL GOVERNO: NUOVE POLITICHE SULLE MATERIE PRIME

L’APPELLO AL GOVERNO: NUOVE POLITICHE SULLE MATERIE PRIME

Confapi Industria Piacenza appoggia le richieste del presidente nazionale Casasco

Le materie prime lievitano in termini di prezzi. La segnalazione arriva anche da Confapi Industria Piacenza che riprende le richieste fatte al governo dal presidente nazionale di Confapi Maurizio Casasco.

«Il fatto è che la nostra struttura industriale-fa notare il presidente di Confapi Industria Piacenza Giacomo Ponginibbi - è davvero messa a dura prova, oltre che dalle conseguenze della pandemia, dall’improvvisa accelerazione verso l’alto dei prezzi delle materie prime industriali (acciaio, plastica, legno) pesantemente aggravata dalla loro scarsità sul mercato».

Il problema è serio: di fatto nella seconda parte del 2020 la vigorosa ripresa dell’economia cinese e le politiche di riduzione dell’offerta attuate da alcuni produttori hanno iniziato a provocare un incontrollato aumento dei prezzi, poi esploso nel corso di quest’anno: se il petrolio, dopo il crollo del bimestre marzo-aprile2020, si trova ora agli stessi livelli pre-crisi, per molte altre commodity si registrano valori con variazioni percentuali che travalicano le normali fluttuazioni del mercato.

Un esempio è rappresentato dal rame che ha raggiunto i massimi dal 2011, mentre l’alluminio dal 2018; ma anche ferro e acciaio registrano prezzi senza precedenti, senza dimenticare il prezzo dell’abete bianco che è raddoppiato da febbraio 2020 a marzo 2021.

«Questi aumenti stanno diventando insostenibili per le imprese già gravate da ingenti sofferenze finanziarie e patrimoniali - va avanti Ponginibbi-la pandemia ha infatti fatto emergere la fragilità della catena di approvvigionamento delle materie prime in Italia, già delicata nel nostro Paese per la nota assenza di tali materie. A questo si aggiunga anche l’aver smantellato la chimica di base e parte del ciclo siderurgico che ci rende più dipendenti dagli altri Paesi. Tutta via la ripresa è in corso».

Alla luce di questo però servono delle azioni immediate da parte del governo nel settore delle materie prime: Ponginibbi appoggia la richiesta di Casasco di «rimuovere l’ostacolo all’importazione di prodotti siderurgici derivante dall’introduzione, a partire dal luglio 2018, delle misure di salvaguardia all’importazione di ben 26 categorie di prodotti». «Si tratta di misure che stanno producendo un effetto di grave restrizione nell’offerta, con intere filiere gravemente danneggiate, produzioni rallentante, linee ferme con personale in cassa integrazione, costi quadruplicati in pochi mesi - fanno notare da Confapi - ci auguriamo che il Governo possa recepire le nostre istanze e concretizzarle in una posizione che aiuti le nostre imprese in un momento di difficile ripartenza».