Intervista al nostro Direttore Dott. Stefano Bianchi

Intervista al nostro Direttore Dott. Stefano Bianchi

Intervista del nostro Direttore Dott. Stefano Bianchi, sulla Gazzetta di Modena:

LE INDUSTRIE PRONTE A RINUNCIARE ALLE FERIE “IN AGOSTO VOGLIAMO RIMANERE APERTI”

Setti, Morselli, Savorani del settore ceramico, Confapi e Caiumi concordi: “La riduzione delle chiusure è un’opportunità”

Giancarlo Morselli di Emiliana Serbatoi ha deciso di non chiudere in agosto per la prima volta in 37 anni. “Stiamo proprio avvisando ora i clienti che quest’anno saremo aperti ogni giorno tranne il 14 del mese”.

Maurizio Setti, carpigiano di Manila Grace, spiega: “per me le imprese possono rimanere aperte, se la filiera della moda lavoro. Noi? Chiudiamo solo 3-4 giorni a Ferragosto”. Le imprese dell’agro-alimentare non chiuderanno ma questa non è una novità.

Nell’automotive la Maserati ribadisce che la presentazione in anteprima mondiale della nuova MC20 si farà a settembre. In questi mesi in via Ciro Menotti continueranno i lavori di messa a punto delle linee di produzione destinate a ospitare, anche una avanzatissima versione elettrica della supersportiva del Tridente. E proseguirà la costruzione anche di una linea di verniciatura. L’assolato agosto nel 2020 della pandemia assumerà un volto diverso? Gli imprenditori sembrano confermare questo scenario. Anche le fabbriche del gruppo Voilàp del presidente di Confindustria Emilia Valter Caiumi resteranno quest’anno con tutta probabilità chiuse solo due settimane, con vacanze accorciate rispetto al passato.

Stefano Bianchi, direttore di Confapi Emilia, ribadisce che “non possiamo non sfruttare la possibilità di tenere aperte le imprese ad agosto. Ovviamente serve una unità d’intenti – dice – tra lavoratori, imprese e sindacati ma non possiamo perdere altro terreno nei confronti degli altri Stati europei che hanno bloccato le attività per un periodo minore. Le ferie sono un momento importante ma vanno in primis tutelate ora le esigenze delle aziende, che a loro volta tutelano tutti i rapporti di lavoro. Bisogna certamente pianificare come fare, in base ai protocolli sanitari e agli ordini in attesa, e non accettare fughe in avanti, ma in questo momento difficile è necessaria una condivisione di responsabilità”.

Giovanni Savorani, presidente Confindustria ceramica, sottolinea dal canto suo: “Verificheremo con attenzione l’evoluzione del mercato sia nazionale che estero. Ad agosto avremo sicuramente aperte sia le spedizioni che le vendite perchè vogliamo cogliere le opportunità che arriveranno dal mercato italiano grazie al superbonus del 110%  sulle riqualificazioni edilizie: al riguardo registriamo moltissima attenzione da parte di professionisti e consumatori e auspichiamo una semplificazione amministrativa degli adempimenti e il recepimento dell’emendamento volto ad incentivare l’efficienza idrica al pari di quella energetica. Ma vogliamo anche cogliere le opportunità che ci indicano i segnali di recupero che registriamo su alcuni mercati esteri. La fotografia che viene scattata alle aziende con la chiusura dell’esercizio dev’essere la meno negativa possibile, il rating che l’impresa può ottenere in caso di necessità di accesso al credito anno su anno è importante”.

Per il presidente di Confindustria Emilia Caiumi tentare un recupero non solo ad agosto ma anche negli altri mesi dell’anno in corso è necessario. Certo, le aperture dovranno essere valutate in base al portafoglio ordini delle imprese e al fatto che non vi siano problemi ambientali (come il troppo caldo per lavorare): “Non ci può essere una risposta unica a questa domanda – dice – ma si può valutare la riduzione delle chiusure estive, ovviamente in uno sforzo comune con i sindacati. Pensiamo alla moda, che è stato un settore produttivo tra i più colpiti. E dovremo rivedere nei prossimi mesi il nostro modello produttivo per soddisfare i clienti. Sono fiducioso che torneremo alla normalità, magari nel medio-lungo periodo e anche se non tutte le filiere – conclude Caiumi – recupereranno allo stesso tempo. Con sforzi e sacrifici”.

Articolo Gazzetta di Modena