Ci risiamo. Anche quest’anno le piogge autunnali, col loro carico di frane, smottamenti, allagamenti e disagi vari, richiamano l’attenzione sul dissesto idrogeologico del territorio della Basilicata. Dalle aree interne che si sbriciolano sotto i colpi delle intemperie alla costa metapontina che subisce l’inesorabile erosione del mare, la nostra appare sempre più come una regione che cade a pezzi.
Il presidente della Sezione Edili di Confapi Matera, Claudio Nuzzaci, ricorda che da alcuni anni la Basilicata attende la realizzazione di opere di mitigazione del rischio idrogeologico, per le quali sono state stanziate cospicue risorse. Opere che sarebbero dovute partire e che, tranne pochi interventi minori, non sono state neanche appaltate. Dicono che la colpa sia della burocrazia, che in questi casi diventa più asfissiante del solito.
“Il piano d’interventi messo a punto dalla Regione nel 2014, che riguarda ben 107 comuni su 131, sebbene abbia ottenuto le risorse finanziarie necessarie, non è stato ancora attuato. Nonostante gli sforzi del Commissario Straordinario per la realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico per la Regione Basilicata, a oggi pochissimi interventi sono stati appaltati, con il risultato che il territorio continua a franare e le imprese a non lavorare”, commenta Claudio Nuzzaci.
Gli eventi meteorologici di questi giorni stanno apportando altri danni alla rete viaria, già compromessa da una scarsa manutenzione più volte sollecitata. Il presidente Nuzzaci evidenzia che, mentre il maltempo colpisce indiscriminatamente il Nord e il Sud del Paese, il Mezzogiorno è sempre trascurato non solo dall’attenzione mediatica ma anche e soprattutto da quella delle istituzioni. Il ministero dell’Ambiente ha annunciato lo stanziamento di altre risorse per combattere il dissesto idrogeologico, sistemare frane, difendere le coste e mettere in sicurezza gli abitati. L’auspicio è che dalle parole si passi ai fatti.
“Dopo tanti annunci – dichiara il presidente degli Edili di Confapi Matera – vogliamo avere tempi certi sugli interventi, sulle gare di appalto e sulla cantierizzazione delle opere. I commissari delegati che si sono succeduti non sono riusciti nell’impresa titanica di superare i gangli burocratici e appaltare i lavori”.
Non sono solo il fragile territorio lucano e le popolazioni colpite a soffrire di questi ritardi, ma anche l’economia del settore edile, non a caso uno dei pochi ancora in piena crisi e che potrebbe risollevarsi se solo gli annunci si traducessero in fatti concreti.
Oltre alle strade e agli abitati, anche le aree industriali, come per esempio la Valbasento, con le aziende alle prese con allagamenti, fango e detriti e col fiume che rischia di esondare, vivono una situazione idrogeologica di estrema precarietà in cui occorre intervenire subito per prevenire la tragedia. Di recente il Consorzio Industriale ha provveduto alla pulizia dei canali e il peggio è stato evitato.
Per questo motivo il presidente Nuzzaci invoca non solo nuove opere infrastrutturali ma anche interventi di prevenzione attraverso la manutenzione. Quindi non solo consolidamento del territorio ma anche forestazione, pulizia dei canali, sistemazione dei fiumi e degli argini. La Basilicata ha una morfologia varia e complessa, c’è molto da fare ma non si deve attendere oltre.