Disciplina End of Waste rinviata di 6 mesi

Disciplina End of Waste rinviata di 6 mesi

Con l’approvazione del decreto “Milleproroghe”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 27 febbraio, si è disposta una doppia proroga al decreto End of Waste (fine degli sprechi), norma che disciplina la cessazione della qualifica di “rifiuto” dei materiali inerti da costruzione e demolizione, di altri rifiuti inerti di origine minerale, e che regolamenta di fatto il loro recupero e riuso: vengono così rinviate di 6 mesi le scadenze per la revisione del decreto in oggetto e il conseguente adeguamento delle autorizzazioni.

Gli operatori del settore avranno tempo fino al 4 maggio del 2024 per adeguare le proprie autorizzazioni ai parametri del decreto End of Waste, che fino al 4 novembre di quest’anno potrà invece essere rivisto nell’ambito del tavolo di lavoro convocato dal Ministero dell’Ambiente con le associazioni di categoria.

 

Nello specifico, con la legge 24 febbraio 2023, n. 14 di conversione del decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198 - cosiddetto "Milleproroghe" - pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 27 febbraio 2023, n. 49, è stata prevista la proroga dell’attuale disciplina operante in tema di End of Waste. In particolare, l'art. 11, comma 8-undecies proroga di sei mesi (quindi al 4 novembre 2023) la revisione dei criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto degli inerti disposta dall'art. 7, comma 1, D.M. n. 152/2022 e, di conseguenza, i termini per la comunicazione del produttore all'autorità competente (che slitta al 4 maggio 2024). Il decreto End of Waste contiene il regolamento che stabilisce i criteri secondo cui i rifiuti inerti di origine minerale o derivanti da attività di costruzione e di demolizione sottoposti a operazioni di recupero, cessano di essere qualificati come rifiuti. Dunque i rifiuti inerti verranno qualificati come aggregato recuperato unicamente se il produttore (il gestore dell’impianto autorizzato) rispetta specifiche procedure elencate in tale decreto.