Dall’assemblea di Confapi l’invito a rinviare il Salone del Mobile di Milano. Al problema economico si aggiunge quello sanitario.
Questo pomeriggio presso la sede di Confapi Matera si è tenuta una riunione urgente delle imprese del mobile imbottito provenienti da Matera e dall’area murgiana per analizzare gli effetti dell’epidemia di coronavirus sul settore e discutere dell’opportunità di partecipare al Salone del Mobile di Milano.
Alla luce degli ultimi avvenimenti verificatisi oggi nel Lodigiano, sono emerse le difficoltà a partecipare alla fiera internazionale del prossimo aprile, non solo per il timore fondato dell’assenza di molti clienti provenienti dall’estero, ma soprattutto per la preoccupazione del contagio.
Gli imprenditori associati a Confapi Matera e no hanno chiesto a gran voce di far pervenire alla Confapi nazionale l’esigenza di intervenire sul Governo per ottenere il rinvio del Salone del Mobile, vista l’intenzione dell’Ente Fiera di tenere ugualmente la manifestazione, attraverso l’adozione di misure d’urgenza.
Infatti, al Salone del Mobile ci sono 2.200 espositori; le imprese murgiane – un centinaio o poco più – nonostante gli interventi di Confapi non erano riuscite a persuadere l’Ente Fiera a rinviare l’evento; per questo motivo la leva politica è fondamentale in quest’occasione.
Nei prossimi giorni le imprese che hanno già sottoscritto i contratti e versato l’acconto del 40% devono effettuare il saldo, e molti temono che non pagando perdano l’opzione sullo spazio espositivo per il prossimo anno. Alcuni probabilmente verseranno la quota pur non recandosi alla fiera.
All’incontro presso Confapi Matera erano presenti il presidente dell’Associazione, Massimo De Salvo, il presidente della Sezione Legno Arredamento, Cosimo Muscaridola, il presidente del Distretto Murgiano del Mobile Imbottito, Donato Caldarulo, e il direttore dell’Associazione, Vito Gaudiano.
L’incontro era stato convocato per valutare se partecipare al Salone del Mobile pur sapendo dell’assenza di compratori soprattutto dall’Asia e dalle Americhe. Oggi tuttavia, dopo la notizia del primo focolaio italiano del virus, la preoccupazione di ordine sanitario è prevalsa sul timore del danno economico. Le aziende, inoltre, hanno difficoltà anche a convincere i propri dipendenti a recarsi alla fiera milanese.
Al Governo, inoltre, si chiede di tutelare gli interessi delle imprese che subiranno danni a causa del mancato fatturato, prevedendo ad esempio una moratoria sulle tasse. Anche alle banche si chiede di venire incontro alle esigenze delle aziende che sono finanziariamente esposte. Le ricadute economiche e occupazionali, infatti, non riguardano solo le aziende espositrici ma anche la filiera.
Dall’assemblea, infine, è emerso anche il problema della carenza di materie prime, perché stando così le cose fra pochi mesi ci saranno problemi di approvvigionamento. Confapi Matera ha già intrapreso azioni nei confronti delle direzioni provinciali dell’Inps interessate per sostenere le imprese sia sul fronte occupazionale, con l’attivazione di eventuali ammortizzatori sociali.