«Assistiamo i giovani con servizi su misura che li aiutino ad affrontare la quotidianità del lavoro e a pianificare il proprio futuro»
Poca esperienza pratica e mancanza di networking. Sono queste le sfide maggiori con cui si deve misurare l’imprenditoria giovane secondo Gianluca Poggioli.
Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confapi Industria Piacenza dal 2020, Poggioli è il primo a sottolineare che «pur avendo idee innovative, molti giovani non possiedono ancora le competenze tecniche o manageriali necessarie per tradurre la loro visione in realtà e faticano a costruire reti professionali utili per sostenere e far crescere il loro business».
Il Gruppo Giovani di Confapi cerca dunque di offrire soluzioni concrete: «Ci poniamo come partner per aiutare i giovani imprenditori a superare le sfide più critiche e offriamo formazione, informazione, consulenza e opportunità di networking – spiega Poggioli – l’obiettivo è creare un ecosistema che valorizzi il talento, stimoli l’innovazione e promuova la crescita economica del territorio».
Le iniziative del Gruppo
A Piacenza sono una sessantina i giovani imprenditori associati al gruppo: «Cerchiamo di sostenere l’imprenditorialità locale e lo facciamo attraverso iniziative specifiche – continua il presidente – un esempio è la rassegna di incontri “Dalla teoria alla pratica” che nel 2024 ha visto intervenire la presidente del cda di Gas Sales e Gas Sales Bluenergy Volley Piacenza Elisabetta Curti, il ceo di Polenghi Group e presidente del Piacenza Calcio Marco Polenghi e gli esperti di Lca Studio Legale di Milano. Il prossimo è in programma per il 16 maggio su pubblicità e media tra innovazione e strategia».
Certo le sfide non mancano: «Chi è giovane e mira a svolgere un’attività imprenditoriale deve misurarsi con diverse questioni a partire dall’accesso alle risorse finanziarie – va avanti Poggioli – spesso i giovani faticano a ottenere finanziamenti per avviare la propria attività, a causa della mancanza di garanzie o di una rete di contatti consolidata. Ma anche la concorrenza e l’adattabilità al mercato possono rappresentare un problema e allo stesso modo la conoscenza limitata delle normative legata alla complessità delle regole fiscali, amministrative e del lavoro».
I servizi della Banca della Consulenza Anche per questo motivo sempre nell’ambito di Confapi, Unionservizi promuove una “Banca della Consulenza” che offre una serie di servizi per i giovani che desiderino avviare un’impresa. È l’imprenditrice Martina Passera, componente della giunta del Gruppo Giovani insieme a Marco Solari, Giacomo Ardimanni, a spiegare gli obiettivi di questa realtà: «L’idea è quella di offrire una consulenza qualificata e professionale su tematiche di primaria importanza per l’avvio dell’attività d’impresa – sottolinea – di fatto la Banca della Consulenza è già attiva in associazione per le aziende associate, ma i professionisti della categoria Unionservizi di Confapi Industria Piacenza la mettono a disposizione anche per i giovani interessati ad avviare un’attività imprenditoriale. Ai ragazzi che ne faranno richiesta sarà possibile, infatti, fornire indicazioni in diversi ambiti: dal settore bancario al finanziario, dall’assicurativo al fiscale, dal legale ai finanziamenti. Ci sembra uno strumento importante e prezioso al servizio dell’imprenditoria giovanile». Non è però l’unico.
Formazione al centro per il 2025 «Nel 2025 sono previste nuove opportunità formative in ambito imprenditoriale – sottolinea Giacomo Ardimanni – al nostro ente di formazione PMI Informa sono stati approvati dodici corsi dalla Regione Emilia-Romagna: si tratta di un set di proposte che potremmo presentare come una specie di valigetta degli attrezzi per imprenditori e per chi vuole avviare un’attività d’impresa».
L’elenco è lungo e comprende corsi sugli scenari di sviluppo tecnologico e sul Business Plan Modeling, sulla Brand Identity e sulla gestione sostenibile di impresa, ma anche sul Project Management, Design Thinking, Time Management, Risk Management e People Management.
La Giunta del Gruppo Giovani: da sinistra Marco Solari, Gianluca Poggioli (Presidente), Martina Passera e Giacomo Ardimanni
quelle che permettono di affrontare un mercato in continua evoluzione, caratterizzato da innovazione, digitalizzazione e sfide globali – sottolinea Ardimanni – queste competenze sono sia tecniche sia trasversali e i corsi di formazione rispondono a queste esigenze con programmi sempre più personalizzati, pratici e orientati alle tendenze emergenti».
L’importanza di “buoni esempi” « I giovani hanno sempre più bisogno di esempi concreti e di un solido orientamento nella scelta del percorso professionale perché vivono in un contesto caratterizzato da incertezza, rapidi cambiamenti del mercato del lavoro e una crescente complessità nel prendere decisioni sul proprio futuro – fa presente Marco Solari – come Gruppo Giovani abbiamo scelto di rivolgerci agli studenti delle scuole superiori perché i ragazzi hanno spesso una conoscenza limitata del mondo del lavoro, delle professioni emergenti e delle competenze richieste: gli esempi concreti aiutano a colmare questa lacuna, offrendo una visione realistica delle opzioni disponibili. Vedere il percorso di chi ce l’ha fatta, con successi e sfide superate, offre ai giovani una spinta motivazionale e una dimostrazione che anche loro possono raggiungere obiettivi ambiziosi. Avere esempi di persone che hanno trasformato passioni in carriere o superato ostacoli per costruire il proprio successo aiuta a rafforzare la fiducia in sé stessi e a orientare meglio i propri sforzi».
Inspiring Future Entrepreneurs È con questo obiettivo che è nato il progetto “Inspiring Future Entrepreneurs”, un ciclo di incontri in cui i giovani imprenditori di diversi settori condividono le loro esperienze: «Vogliamo stimolare i ragazzi a esplorare l’imprenditorialità come possibile percorso professionale – conclude Poggioli – e per farlo mostriamo esempi di giovani che, partendo da un’idea, sono riusciti a creare la propria attività. Ma non solo: vengono anche fornite le competenze di base sull’avvio e la gestione di un’impresa e si incoraggiano gli studenti a sviluppare creatività, autonomia e capacità di problemsolving. Alla fine la cultura dell’imprenditorialità si promuove così: con un po’ di teoria, ma anche sfatando miti e paure e soprattutto mostrando che è una strada percorribile con impegno e passione ».