Dopo la diffusione della nota emanata dalla Regione Siciliana riguardante le “Disposizioni in materia di screening epidemiologico. Utilizzo dei test sierologici e/o quantitativi” , Confapi Sicilia richiede l’estensione dei test e dei tamponi alle imprese della filiera rifiuti e ambiente.
“Il presidente di filiera Sebastiano Migliore – scrive la Confapi in una nota -, con la sua azienda Me.CoGeSt di Gela, impegnato nella raccolta e sanificazione di rifiuti infettivi, ha prontamente avvertito il presidente regionale Confapi Sicilia Dhebora Mirabelli del mancato inserimento nel su detto provvedimento della Regione degli operatori ecologici impegnati in tale importante compito. Confapi Sicilia ha pertanto provveduto alla necessaria segnalazione all’Assessore alla Salute Ruggero Razza e ai Dirigenti regionali firmatari della nota, D.ssa Letizia di Liberti e Ing. Mario La Rocca”.
“La catena di contagio va identificata e prontamente interrotta come giustamente ha cercato di operare l’Assessorato ma attenzione a non dimenticare i soggetti più esposti che non si sono mai fermati in questi mesi per garantire un servizio pubblico essenziale nonostante nell’ Isola il non agevole reperimento da parte delle imprese di adeguati dispositivi DPI – sottolinea la presidente Dhebora Mirabelli – Migliaia di operatori ecologici nei giorni di maggiore e diretta esposizione al virus, potrebbero aver sviluppato anticorpi ed essere già diventati portatori sani. E’ importante ora agire con responsabilità ed innalzare i livelli di sicurezza promuovendo la diffusione dei test sierologici e/o i tamponi anche agli asintomatici a rischio, come ha raccomandato l’Organizzazione Mondiale della Sanità”.