CONFAPID, IL 24 NOVEMBRE SI PARLA DI DONNE E IMPRESA

CONFAPID, IL 24 NOVEMBRE SI PARLA DI DONNE E IMPRESA

Il convegno al Laboratorio Aperto dell’ex Carmine, focus sul valore aggiunto dell’imprenditoria “in rosa”

Qual è il valore aggiunto delle donne nell’impresa? Nessuno meglio di ConfapiD, la realtà che all’interno di Confapi Industria raggruppa le imprenditrici, può rispondere. E così sarà infatti nel corso del grande convegno organizzato dal gruppo di ConfapiD di Piacenza per il prossimo 24 novembre.

La location scelta è il Laboratorio Aperto Piacenza nella ex chiesa del Carmine in piazza Alessandro Casali, l’orario dalle 17 alle 19: il tema, oggetto di dibattito, “Il valore aggiunto delle donne nell’impresa”.

«Partiamo dai dati - spiega la presidente di ConfapiD Piacenza Sara Brugnoni, a sua volta imprenditrice e titolare dell’azienda Santafranca60 - le imprese femminili in Italia sono un milione e 343 mila. Realtà diverse certamente, con una loro storia, ma accomunate da tre caratteristiche principali che proprio in questi anni complessi sono state maggiormente evidenziate: la solidità, perché a tre anni dalla costituzione rimane attivo circa l’80% delle attività; il coraggio, dato che il 31% delle aziende femminili ha aumentato gli investimenti in tecnologia digitale; la sensibilità al tema della sostenibilità ambientale confermato da un buon 22% che investe nella transizione ecologica. Sono dati, questi, che derivano dal quinto Rapporto Unioncamere sull’imprenditoria femminile».

Dati che forniscono senza dubbio degli spunti interessanti per un convegno che, dopo il saluto istituzionale della presidente nazionale di ConfapiD Giovanna Boschis, prevede gli interventi di Laura Ottaviani, amministratore delegato di Ottaviani S.p.A., Ombretta Sarassi che è direttore generale di Opem S.p.A. e Stefania Cimino, direttore finanzia-rio di Roland DG Mid Europe, con cui si discuterà del ruolo della donna nell’impresa da ieri a oggi. È previsto anche l’intervento di una sociologa di rilievo nazionale - il cui nome sarà reso noto nei prossimi giorni - chiamata a riflettere sul ruolo della donna nell’impresa.

«Questo convegno nasce tre anni fa - sottolinea ancora Brugnoni - ma la pandemia ci ha costretto a rimandarlo e così abbiamo pensato anche di attualizzarlo. Oggi infatti abbiamo una nuova consapevolezza rispetto agli anni pre-covid, anche se c’è davvero ancora tanto da impegnarsi per migliorare la conciliazione lavoro-famiglia per la donna. In questi ultimi anni si è evidenziato un maggiore utilizzo dello smart working delle donne per la cura dei figli a casa, anche in situazione di pari livello/mansione: questo significa ancora una volta che sia per il gap del trattamento economico nei pari livello sia per una “convenzione sociale” è la donna che si fa carico della cura dei figli. Può sembrare normale ma non dovrebbe essere così per consentire una maggiore libertà alle donne di crescere nel lavoro e nelle istituzioni e di assumere ruoli di rilievo nella società. Ecco perché ancora ci sembra fondamentale sottolineare, attraverso un convegno, che le donne imprenditrici sono un patrimonio economico in crescita e con caratteristiche differenti dagli imprenditori maschi: differenze che sono importanti nella gestione d’impresa. Non migliori o peggiori, ma un valore aggiunto per tutti perché consentono di migliorare la visione globale della gestione d’impresa».