Confapi, rappresentata dal Vicepresidente nazionale Francesco Napoli e da Alberto Drezza di Confapi Aniem, ha partecipato oggi al Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale sull’attuazione del Pnrr, in cui si è discusso del ruolo di Anac (Autorità nazionale anti corruzione) in merito all’affidamento ed esecuzione dei contratti pubblici. Nel corso della riunione, convocata dal coordinatore Tiziano Treu, apprezzamento è stato espresso dalle parti presenti riguardo l’informativa del Presidente di Anac Giuseppe Busia sul codice appalti che ha parlato di vigilanza collaborativa. Per quanto riguarda i settori di intervento di Anac, i traguardi previsti dal Pnrr puntano all’emanazione di un decreto legge di semplificazione del sistema degli appalti pubblici (M1C1-69). I contenuti del provvedimento prevedono, tra gli altri, di ridurre i tempi tra pubblicazione del bando e aggiudicazione dell'appalto; incentivare meccanismi alternativi di risoluzione delle controversie in fase di esecuzione dei contratti pubblici; istituire uffici dedicati alle procedure di appalto presso ministeri, regioni e città metropolitane; semplificare e digitalizzare le procedure delle centrali di committenza. Le piccole e medie imprese di Confapi auspicano la costituzione di norme più semplici e chiare per assicurare l’efficienza del sistema appalti a garanzia di una corretta esecuzione. La riforma dovrà basarsi sulla riduzione e sulla qualificazione delle stazioni appaltanti, con particolare attenzione ad una corretta e puntuale progettazione. Secondo Confapi i nuovi provvedimenti dovranno essere orientati all’innovazione e alla sostenibilità, garantendo pieno rispetto di tutte le norme in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, di tutela dei lavoratori, di trasparenza e legalità. E’ inoltre necessario prevedere la suddivisione in lotti delle grandi opere al fine di coinvolgere maggiormente le realtà imprenditoriali più piccole. Fondamentale, infine, prevedere sistemi normativi certi e sistematici per contrastare l’aumento smisurato del costo delle materie prime che rischia di vanificare gli obiettivi prefissati dal Pnrr stesso.