Confapi Padova, grazie al contributo di alcuni associati e tanti amici, ha organizzato una prima missione umanitaria di 21 volontari e 9 mezzi di trasporto, partita da Padova prima dell’alba di venerdì 18 marzo con destinazione Przemyśl. Per fare tutto questo e per immaginare future azioni di supporto l’Associazione ha anche attivato un conto corrente dedicato.
Nelle ultime settimane stiamo assistendo all’evolversi di uno scenario che mai avremmo immaginato. L’invasione russa dell’Ucraina ha materializzato, nel cuore dell’Europa, un conflitto sanguinoso, le cui possibili evoluzioni sono ancora imprevedibili. Una precaria condizione di incertezza generata dal succedersi degli eventi bellici, dalla mole delle notizie e dai riverberi degli accadimenti nella vita quotidiana.
«In un momento di assoluta criticità, come purtroppo recentemente accaduto per l’emergenza pandemica, anche Confapi Padova è chiamata a interrogarsi sul suo ruolo», sottolinea il presidente Carlo Valerio. «Il primo sentore, che accomuna tutti, è l’impotenza. Cosa possiamo fare davanti a un tema di così vasta portata che ha colto impreparati tutti, la nostra Italia e la nostra Europa in primis? Eppure, la questione ci riguarda da vicino. Molto. Non solo per i timori, più che legittimi, di un allargamento del conflitto. Non solo per l’ulteriore volatilità dei mercati nei quali ci approvvigioniamo di energia e materie prime. Ma, soprattutto, per il dramma umanitario che si consuma ai confini orientali della nostra Europa, con quasi 3 milioni di sfollati in meno di venti giorni. È bene ricordare che intendiamo prevalentemente donne, bambini e anziani che fino a metà febbraio avevano una casa, la tranquillità di un reddito, una nazione in pace. Oggi, queste persone non sanno se avranno un posto in cui tornare e hanno lasciato i loro uomini in guerra. Ad accoglierli hanno trovato la vicina Europa che, non senza grandi difficoltà, cerca di reggere l’onda d’urto della più grande e rapida ondata migratoria della storia, tra Polonia, Romania e la vicina Moldavia. Molti, in tutta Europa, si sono mobilitati per fare fronte alla necessità di approvvigionare l’Ucraina di acqua, cibo, medicine e altri beni di prima necessità, ma non solo. Istituzioni, organizzazioni del terzo settore e tanti privati stanno supportando i Paesi confinanti nella gestione dell’accoglienza. Anche noi abbiamo deciso di mobilitarci».
Un imprenditore dell’Associazione, Jonathan Morello Ritter - tra i tanti che si sono attivati - è da poco rientrato dalla Polonia, dove si è recato per portare aiuti e accompagnare in un posto sicuro alcune decine di donne e bambini. Facendo così da apripista alla missione umanitaria che ha organizzato Confapi Padova: 21 volontari, a bordo di 9 mezzi (un pullman da 60 posti, 7 minivan e un’ambulanza messa a disposizione dalla Croce Verde di Padova, grazie al suo presidente Andrea Franco) sono partiti prima dell’alba di venerdì 18 marzo dalla sede dell’Associazione di via Salboro con destinazione Przemyśl, in Polonia, al confine con l’Ucraina.
«Oggi, coordinandoci con Prefettura, Protezione Civile, Croce Verde ed altre istituzioni locali abbiamo deciso di unirci ai soggetti che cooperano nella gestione dell’emergenza. Il nostro obiettivo è triplice: aiutare, sensibilizzare la nostra comunità imprenditoriale, informare vivendo in prima linea gli accadimenti», spiega il direttore Davide D’Onofrio. «Confapi Padova, grazie al contributo di alcuni associati e tanti amici, ha organizzato una prima missione umanitaria. Tutto quello che porteremo lo abbiamo raccolto grazie alla solidarietà di imprenditori e privati cittadini e attraverso i centri di raccolta della Protezione Civile. Grazie al lavoro della Protezione Civile e della Prefettura saremo nella condizione di portare aiuti ai campi profughi e scortare in sicurezza le famiglie che devono raggiungere la nostra Padova. Torneremo con un centinaio di persone tra donne, bambini, anziani e infermi».
Per fare tutto questo e per immaginare future azioni di supporto da parte dell’Associazione, Confapi Padova ha attivato un conto corrente dedicato:
Confapi Padova per l’Ucraina
IBAN IT22N0303212101010000737980
«Tutte le iniziative saranno realizzate in prima persona dai nostri imprenditori e dal nostro staff a titolo di volontariato e, pertanto, le somme raccolte verranno unicamente utilizzate a copertura dei costi vivi o al sostegno di iniziative concrete che rendiconteremo in forma pubblica, euro per euro», conclude il presidente Valerio, che, parteciperà alla missione come volontario. «Siamo stati letteralmente travolti dalla disponibilità di tantissime persone, prima ancora che rendessimo pubblica l’iniziativa. Non possiamo che essere orgogliosi della nostra Comunità, coesa e solidale, pronta a rimboccarsi le maniche e fare la propria parte. Solo all’ultimo momento abbiamo deciso di dare visibilità all’iniziativa: se lo abbiamo fatto è perché vogliamo sensibilizzare e rendere consapevoli quante più persone possibili di quanto sia grave l’emergenza umanitaria. In questo momento non abbiamo bisogno di pubblicità ma di un impegno concreto».
Nelle foto un'immagine della partenza della missione umanitaria da Padova