Ospite d’eccezione il presidente della Regione Veneto, che si è confrontato con gli imprenditori sui principali temi d’attualità, sullo stato di avanzamento del progetto di autonomia differenziata e sulle prospettive di sviluppo per il nostro territorio, in una serata a sostegno della Fondazione TCD - Terapia Cellulare del Diabete. Al centro anche la questione IRAP, il presidente Marco Trevisan: «Tante polemiche strumentali, noi siamo pronti a fare la nostra parte».
«Se oggi abbiamo un’Italia a due velocità non dipende certo dall’autonomia, che, anzi, rappresenta la vera soluzione alle diseguaglianze e alle sperequazioni figlie del centralismo di cui è vittima il Paese. L’Italia ne uscirà solo quando affronterà entrambe le questioni, quella meridionale e quella settentrionale, di cui si parla meno. L’autonomia mette insieme le due istanze. E voi imprenditori di Confapi Padova lo sapete». La riflessione del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia è, in fondo, la chiosa più adatta per inquadrare “Confapi XMas Night”, tradizionale ritrovo pre-festivo che ha richiamato 500 persone, tra imprenditori e stakeholders, all’Agriturismo La Penisola a Campo San Martino. Un incontro che l’Associazione delle piccole e medie imprese ha volutamente allestito nell’Alta Padovana, territorio in cui sta mettendo radici sempre più profonde. È stata l’occasione per riflettere sulle prospettive di sviluppo del territorio, per scambiarsi gli auguri, ma anche per raccogliere fondi a sostegno della Fondazione TCD - Terapia Cellulare del Diabete. Ospite d’eccezione il Presidente della Regione Veneto: in occasione della presentazione del nuovo libro “Autonomia, la rivoluzione necessaria” (Marsilio Editore), Zaia, incalzato dal direttore del Corriere del Veneto Alessandro Russello, si è confrontato con gli imprenditori di Confapi Padova sui principali temi d’attualità e sullo stato di avanzamento del progetto di autonomia differenziata.
E, in quanto all’attualità, era inevitabile partire dalla Legge di Stabilità Regionale in corso di approvazione. «Si tratta di una manovra coerente con la programmazione degli ultimi quattordici anni e orientata a soddisfare le priorità del presente con misure per l’istruzione e la formazione, il sociale, l’ambiente, la mobilità e la sicurezza stradale, e il sostegno a investimenti per lo sviluppo del sistema produttivo veneto», ha sottolineato il Presidente Zaia. «Come già ribadito ad agosto, in sede di approvazione del disegno di legge, è stato necessario rideterminare l’aliquota dell’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) per alcune tipologie di soggetti, che produrrà un maggior gettito a decorrere dal 2025 vicino agli 80 milioni di euro, per un totale di quasi 120 milioni. Non applicando maggiorazioni all’addizionale IRPEF, la Regione Veneto, anche dopo la manovra IRAP proposta, rimane tra le regioni che applicano la più bassa pressione fiscale, intesa come somma delle manovre fiscali su addizionale Irpef e IRAP. Il gettito totale è pari a 23,7 euro pro-capite, inferiore solo a quello della Basilicata, che fruisce però di rilevanti entrate su estrazione idrocarburi», ha rimarcato il Presidente Zaia, tornato a incontrare gli imprenditori di Confapi Padova per la terza volta, dopo la partecipazione agli eventi del luglio 2023 all’Exforo in Prato della Valle, e dell’aprile 2024 a Villa Contarini, a Piazzola sul Brenta.
TREVISAN: «TUTTE LE LEVE RESTINO SUL TERRITORIO. L’IRAP? PRONTI A FARE LA NOSTRA PARTE»
«L’autonomia differenziata è il grande tema che animerà il 2025. Dal nostro punto di vista costituisce una necessità imprescindibile», ha sottolineato il Presidente di Confapi Padova Marco Trevisan, introducendo i lavori accanto al Direttore dell’Associazione Davide D’Onofrio. «Lo affermiamo con cognizione di causa, partendo da una constatazione: le nostre imprese sono di fronte a uno dei momenti più delicati dell’intera storia moderna. Siamo chiamati a fare i conti con l’influenza delle tensioni geopolitiche globali che pesano sul settore manifatturiero e sulle catene di approvvigionamento. Non solo: abbiamo un cuneo fiscale tra i più alti, un debito pubblico preoccupante, che rende complicato sostenere le imprese, e costi energetici spropositati, che penalizzano le nostre aziende nei confronti dei partner europei. In questo contesto, è più che mai necessario che tutte le leve possibili restino sul territorio, in modo che ci sia una chiara presa di responsabilità da parte degli amministratori. Si tratta infatti di un processo che, senza aumentare i divari tra regioni e senza stravolgere le prerogative decisionali previste dall’ordinamento, può rafforzare i territori nel solco dei principi di sussidiarietà, efficienza e solidarietà. Non possiamo decidere su materie come la politica commerciale comune, l’energia e le grandi reti di trasporto, ma, come sostiene il Presidente Zaia, non si tratta di rivendicare intere materie ma, esclusivamente, l’esercizio di funzioni. E tutte quelle che possono essere esercitate sul territorio, vanno trasferite. Qui. Vicino ai cittadini e alle imprese».
Una riflessione, quella del Presidente Trevisan, che si lega anche a un tema caldo come quello dell’aumento dell’Irap, questione sulla quale la posizione di Confapi Padova va controcorrente rispetto alla maggior parte delle associazioni di categoria: «In questi giorni stiamo assistendo all’acceso dibattito sull’IRAP, a nostro avviso motivato quasi esclusivamente da ragioni strumentali. Il punto è che il contributo ulteriore che il Governo ha chiesto alla Regione è di quasi 30 milioni di euro, che devono saltar fuori, e che l’aumento si inserisce in un quadro di misure a sostegno di investimenti per lo sviluppo del sistema produttivo veneto. Nello specifico stiamo parlando di un aumento che per la maggior parte delle aziende (circa l’80%) passerà dallo 0,10% allo 0,18% e dallo 0,50% allo 0,65% per quelle più inquinanti, il tutto, peraltro, escludendo le ditte individuali, che non sono interessate. Si tratta, per la maggior parte dei casi, di aumenti nell’ordine di poche centinaia di euro, che certo non mandano in tilt un’impresa né il sistema industriale del territorio. Oltretutto, non applicando maggiorazioni all’addizionale IRPEF, la Regione Veneto, anche dopo la manovra IRAP proposta, rimane tra le regioni che applicano la più bassa pressione fiscale. Ora, nessuno può essere contento di fronte a un aumento, sia pure lieve, di una tassa, ma se si ha la consapevolezza che le risorse sono gestite bene, come le gestisce bene la Regione Veneto - e lo ribadisce anche la Corte dei conti -, diventa più facile anche per gli imprenditori fare la propria parte. Ecco perché reputiamo fuori luogo le polemiche contro la scelta della giunta Zaia, frutto di chi probabilmente si culla in un passato remoto, invece di guardare un po’ più in là, verso il futuro. Che deve vedere le istituzioni e il mondo dell’impresa concorrere al benessere sociale del Veneto».