Si è svolto oggi l’incontro presso la XI Commissione (Lavoro pubblico e privato) della Camera dei Deputati in cui Confapi ha espresso le proprie valutazioni sulla proposta di legge in materia di apprendistato. Per la Confederazione sono intervenuti Raimondo Giglio, membro della Commissione tecnica sindacale di Confapi, e il professor Carlo Pisani, esperto di Confapi in materia di diritto del lavoro. Secondo Confapi è necessario dotare gli imprenditori di strumenti maggiormente flessibili e innovativi che favoriscano l’assunzione e l’inserimento in azienda di giovani lavoratori, al fine di affrontare le nuove sfide tecnologiche e digitali in atto. Come già evidenziato in altre occasioni, per Confapi l’apprendistato negli ultimi anni non ha funzionato come avrebbe dovuto neppure a seguito dell’ultima riforma introdotta con il Jobs Act. E’ necessario invece valorizzare ancor più la contrattazione collettiva. A questo proposito Confapi ha sottoscritto con le principali sigle sindacali dei lavoratori appositi accordi interconfederali che hanno permesso alle Pmi di recepire le novità in materia di apprendistato e facilitare l’attivazione di percorsi virtuosi. E’ inoltre fondamentale che il mondo dell’istruzione diventi più funzionale al sistema industriale e agevoli l’assunzione di giovani da parte delle imprese, fornendo loro le necessarie competenze tecniche e professionali. Confapi ritiene condivisibile una semplificazione e valorizzazione dell’apprendistato, in particolare quello professionalizzante utilizzato dalla grande maggioranza delle imprese. Relativamente al recesso anticipato dal contratto di apprendistato, Confapi ritiene che debba essere garantita al datore di lavoro la possibilità di una maggiore flessibilità, mentre il sistema della restituzione degli sgravi da parte del datore di lavoro in caso di dimissioni da parte dell’apprendista, costituisce una penalizzazione ingiustificata. Confapi ritiene inoltre che non sia opportuno introdurre un aumento dei vincoli di stabilizzazione al termine del contratto di apprendistato sia per le imprese sotto i cinquanta dipendenti, sia in riferimento alla percentuale di apprendisti da trattenere con un rapporto di lavoro a tempo indeterminato: introdurre vincoli di stabilizzazione eccessivi comporterebbe il rischio di dissuadere ancor di più le aziende nell’utilizzo dell’apprendistato, in particolare quello di primo e terzo livello. In merito alla possibilità di abbassare la soglia del numero dei lavoratori (da 50 a 15) e innalzare la soglia percentuale (da 20% a 33%), Confapi non ritiene necessario un intervento correttivo e propone di lasciare inalterata la soglia e la percentuale attualmente prevista. Per quanto riguarda la previsione di creare una Piattaforma dell’apprendistato, secondo Confapi potrebbe comportare un ulteriore adempimento burocratico in termini di tempo e di costi senza alcun valore aggiunto per le esigenze formative dell’apprendista. Bisognerebbe invece intervenire sulla formazione semplificando le procedure, prevedendo nella Piattaforma un’unica sezione degli enti e degli istituti accreditati per la formazione. Necessario, infine, rafforzare la digitalizzazione dell’offerta e delle metodologie formative nonché semplificare le complesse procedure di attivazione dello strumento che tutt’ora ne costituiscono un notevole ostacolo all’utilizzo soprattutto per le Pmi.