"Una nuova donazione agli ospedali di Piacenza e Castel San Giovanni, oltre che all'Hospice Casa di Iris, con la collaborazione del Gruppo Apid delle Donne Imprenditrici e Gruppo Giovani Imprenditori. Nelle scorse settimane erano stati consegnati cinque monitor per la terapia intensiva ed acquistati ventilatori polmonari e le attrezzature per sei posti letto"
Arriva una nuova donazione da parte di Confapi Industria Piacenza destinata agli ospedali di Piacenza e Castel San Giovanni, oltre che all’hospice “La casa di Iris”: nello specifico si tratta di 600 indumenti di protezione destinati al personale in attività sui mezzi di soccorso, 185 flaconi di prodotti per la disinfezione (principalmente gel per le mani e spray) che saranno consegnati all’ospedale di Castel San Giovanni, una ventina di tablet che verranno consegnati al “Guglielmo da Saliceto” per facilitare i contatti fra le persone ricoverate e i loro familiari e 300 mascherine per l’hospice di Piacenza.
È la terza donazione che l’associazione di imprenditori guidata da Cristian Camisa fa a sostegno del sistema sanitario locale: complessivamente ammonta a circa 120 mila euro il valore dei macchinari e dei materiali donati dalle aziende piacentine.«In questo momento molto difficile per il territorio, Confapi Industria Piacenza vuole far sentire la sua vicinanza – spiega il presidente Camisa – e lo fa dando una mano concreta agli operatori sanitari e del soccorso. Qualche settimana fa, grazie a una raccolta fondi avviata con un gruppo di associati, abbiamo donato all’ospedale di Piacenza due ventilatori polmonari muniti di carrello e braccio e un monitor multi-parametrico destinati a sei posti letto, di cui due di intensiva e quattro di semi intensiva; poco dopo, sempre grazie alla generosità delle imprese, abbiamo acquistato anche cinque monitor per la misurazione dei parametri vitali destinati alla terapia intensiva. Ora facciamo una terza donazione, ma il nostro obiettivo come Associazione resta sempre lo stesso: essere vicini il più possibile al territorio. Lo siamo sempre stati, lo siamo anche adesso».