Confapi, rappresentata da Raffaele Marrone, presidente di Confapi Napoli e responsabile Zes della Confederazione, è stata audita sul tema "monitoraggio della misura a favore dei giovani imprenditori nel Mezzogiorno, denominata «Resto al Sud», dalla 9ª Commissione permanente del Senato della Repubblica (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare). Marrone ha innanzitutto sottolineato che “il divario tra il Nord e il Sud del Paese è ancora troppo alto e, soprattutto, con poche variazioni rispetto al passato – una tendenza confermata anche da un recente Rapporto dell’Istat -. Queste regioni continuano ad avere livelli di crescita inferiori rispetto alla media dei paesi UE – ha spiegato - , tanto da poter essere considerata come l’area più vasta e popolosa, in termini di sviluppo, dell’Europa occidentale”. In merito all’importanza dell’attivazione di tutti gli strumenti necessari per invertire tali parametri ha sottolineato: ”Il Pnrr e il consolidamento della Zes sono sicuramente occasioni da non sprecare per portare il mezzogiorno a livelli di competitività adeguati e ridurre drasticamente il gap rispetto alle regioni del centro nord del Paese”.
Secondo Confapi va individuata e promossa una chiara politica di promozione degli investimenti nel Mezzogiorno rimodulando e rafforzando quelli già esistenti e puntando su settori di impresa più congeniali al territorio e scegliendo e rafforzando pochi ma prioritari interventi quali la formazione, l’occupazione giovanile e la riconversione professionale. Contemporaneamente vanno incoraggiati gli investimenti privati in grado di innalzare la quantità e la qualità del lavoro e della sua stabilità. Per quanto riguarda l'incentivo "Resto al Sud", Marrone ha esposto l’esperienza delle imprese Confapi. “Lo strumento ha sicuramente contribuito alla nascita e al consolidamento di nuove e piccole realtà imprenditoriali sebbene permangano delle criticità che scoraggiano i potenziali beneficiari dall’utilizzarlo. Se si vuole rendere l’incentivo maggiormente appetibile, andrebbero apportati dei piccoli accorgimenti”. Tra le proposte di Confapi l’inserimento dell’ammissibilità delle spese del personale assunto o quantomeno prevedere di inserire tra le spese ammissibili quelle di formazione del personale che verrà assunto. Occorrerebbe prevedere l’ammissibilità anche delle spese di per l’apertura delle procedure di richiesta e di consultazione dei professionisti che hanno un costo non indifferente e che attualmente sono tutte a carico del beneficiario. Con riferimento ai requisiti relativi alle opere murarie sarebbe opportuno eliminare l’attuale limite di percentuale sostituendolo con il concetto di organicità e funzionalità aziendale rispetto all’attività che si andrà a svolgere. L’industria manifatturiera, a differenza di altre tipologie industriali, necessità infatti di beni strumentali di notevoli dimensioni e quindi di spazi produttivi adeguati.