Confapi ha partecipato al primo Tavolo sulle politiche agroindustriali tenutosi oggi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il tavolo, presieduto dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e dal Ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, ha come principale obiettivo quello di definire una strategia comune tra imprese e governo per il futuro della filiera. L’orizzonte tracciato prevede di puntare su investimenti in innovazione di prodotto e di processo per permettere all’intero settore di essere competitivi sui mercati rispetto alla concorrenza. Per la Confederazione è intervenuto il Presidente di Unionalimentari Confapi, Paolo Uberti, che ha esposto alcune problematiche che limitano lo sviluppo delle PMI, come la tassazione aziendale e la diminuzione del potere di acquisto dei consumatori. Inoltre, in tema di trasporti delle merci, sono stati chiesti maggiori investimenti in questo settore perché volano dello sviluppo del commercio comunitario e dell’export. “Il metodo proposto oggi dai due Ministri di coinvolgere in forma permanente i rappresentati delle associazioni di categoria e delle parti sociali - ha affermato Uberti -, rappresenta un buon sistema per cercare di dare sviluppo e successo al lavoro di tutti. Idee chiare e tempi certi rappresentano bene il mondo dell’impresa. In un momento in cui quello che ci circonda spesso ci mette a dura prova, siamo fiduciosi sul buon esito di questi tavoli.”
Il settore dell’Agroindustria, - come riporta una nota del Mimit, a conclusione del Tavolo - di cui l’Italia è leader nel mondo, è un settore strategico per il Made in Italy e per il Paese. Un comparto il cui prestigio è il risultato di un lungo lavoro dove l’innovazione imprenditoriale, le tradizioni territoriali, le strategie per la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale e paesaggistico convivono in un perfetto equilibrio.
In Italia l’agroindustria è il primo tra i settori impegnati nella produzione di beni, per numero di occupati (ben 1,4milioni), per valore della produzione (205 miliardi di euro), per valore aggiunto (65 miliardi) e per investimenti tecnici (18 miliardi). L’Italia è prima per qualità in Europa per numero di prodotti riconosciuti: al 2022 sono 319 i riconoscimenti tra Denominazione di origine protetta (DOP), Indicazione geografica protetta (IGP) e Specialità tradizionale garantita (STG) e 526 le denominazioni protette per il settore vitivinicolo.