CASASCO INTERVIENE DA PRESIDENTE CEA-PME AD ASSEMBLEA INDUSTRIALI TEDESCHI

CASASCO INTERVIENE DA PRESIDENTE CEA-PME AD ASSEMBLEA INDUSTRIALI TEDESCHI

Il Presidente di CEA-PME nonché Presidente onorario di Confapi, Maurizio Casasco, ha preso parte oggi a Berlino all’Assemblea di BVMW, l’Associazione delle piccole e medie industrie tedesche.  Dinanzi a una platea di seimila industriali, sono intervenuti cinque Ministri del Governo Federale tedesco, il Primo Ministro della Lettonia, Krisjanis Karins, il Segretario Generale dell’Osce, Helga Maria Schmid, diversi esponenti di Governo di Stati africani, oltre al vicepremier e Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, e al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

“Italia e Germania – ha detto Casasco - rappresentano le due più importanti manifatture d’Europa. Come Europa abbiamo due grandi competitor nel mondo: a Est la Cina, con un miliardo e mezzo di abitanti ma anche l’India con un miliardo e 400 milioni contro i 450 milioni del continente europeo. E oltreoceano gli Stati Uniti nostri indispensabili alleati ma che non scherzano quando si tratta di proteggere la loro economia. Pensiamo solo al recente Inflation Reduction act che dall’alto dei suoi 370 miliardi di dollari si concretizzerà in un massiccio pacchetto di sussidi pubblici che rischia di dirottare oltreoceano gli investimenti destinanti alle aziende europee”.

Da qui l’invito che il Presidente di CEA-PME ha rivolto all’assemblea, quello di “lavorare insieme non solo e subito per la pace in Ucraina, ma per il futuro delle nostre imprese. Dobbiamo lavorare per una compatta, univoca e strategica risposta paneuropea. Al contempo, le industrie di questi due Paesi devono trovare un agire comune sui temi più pressanti che possono minare la competitività dei nostri sistemi: le materie prime e rare, l’approvvigionamento energetico, i costi e le altre istanze legate alla cosiddetta transizione gemella”.

Ha quindi ribadito “la preoccupazione delle Piccole e Medie industrie italiane ed europee in merito alla direttiva Ue che prevede nel 2035 l’uscita di scena dei motori endotermici a favore di quelli elettrici. Quello dell’automotive è uno dei settori vitali nei nostri due Paesi. Vale la pena ricordare che la quantità di Co2 prodotta nel mondo è di 37 miliardi di tonnellate, di cui solo l’8% è prodotto dai 27 paesi della Unione europea, a fronte di un 50% prodotto da Cina, Usa e India. La Cina inoltre ha stabilito che raggiungerà la neutralità climatica entro il 2060, l’India nel 2070”.

Per Casasco “solo aver fissato un termine perentorio ha creato il panico in un settore che lavora con almeno 10 anni di anticipo alla programmazione e alla progettazione dei prodotti anche in termini di brevetti e di ricerca. Eliminando con un colpo di spugna il know how della componentistica e dei motori termici dall’Europa e considerando che la leadership tecnologica dell’elettrico è in capo ai Paesi asiatici, rischiamo la delocalizzazione a lungo termine dell’intero settore. E ultimo, ma non ultimo – ha concluso - passeremo dalla dipendenza energetica russa a quella della Cina che al momento detiene il monopolio del mercato delle batterie”.