Caro petrolio, imprese stradali in affanno

Caro petrolio, imprese stradali in affanno

L’aumento del prezzo del petrolio porterà nelle casse della Regione un incremento consistente delle royalties. Tuttavia, a questo effetto positivo se ne contrappone uno molto negativo, cioè l’aumento indiscriminato dei prezzi dei prodotti petroliferi, carburante e bitume, che mette in ginocchio le imprese del settore stradale.

Il Presidente della Sezione Edili Aniem di Confapi Matera, Mario Bitonto, mette in guardia sul rischio che corre il settore delle imprese che operano col conglomerato bituminoso per realizzare l’asfalto delle strade, un settore fondamentale per l’economia del territorio, che dà lavoro a tantissime persone.

“L’aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi sta provocando un incremento del costo del bitume – dichiara il Presidente Bitonto - mettendo in affanno le imprese del settore stradale che si sono aggiudicate le gare sulla base dei prezzi antecedenti”.

“Nei mesi e nelle settimane immediatamente precedenti all’entrata in vigore del nuovo Codice dei Contratti (1° luglio 2023) abbiamo assistito a un incremento del numero delle gare d’appalto, per cui le nostre imprese adesso sono impegnate nell’esecuzione dei lavori aggiudicati. Subito dopo, l’impennata del prezzo del petrolio ha cambiato le carte in tavola, sconvolgendo i programmi di approvvigionamento e di lavoro e modificando radicalmente i piani economici”.

“Dal 1° luglio, invece – prosegue il Presidente degli Edili di Confapi Matera - con l’entrata in vigore del nuovo Codice, con il consueto corredo di dubbi interpretativi che ogni novella legislativa porta con sé, il numero delle gare d’appalto si è drasticamente ridotto. Le imprese del settore stradale, dunque, si trovano in una situazione doppiamente difficile”.

“Gli aumenti sono dovuti in gran parta a speculazioni – conclude Mario Bitonto – per cui il Governo dovrebbe intervenire, altrimenti le aziende saranno presto costrette a spegnere gli impianti e a bloccare i cantieri stradali. Molti impianti di produzione di conglomerato bituminoso sono già stati spenti e la situazione sta diventando insostenibile”.