SOSTENIBILITÀ E TASSONOMIA EUROPEA, SFIDE E OPPORTUNITÀ PER LE AZIENDE PIACENTINE

SOSTENIBILITÀ E TASSONOMIA EUROPEA, SFIDE E OPPORTUNITÀ PER LE AZIENDE PIACENTINE

Il seminario organizzato da Confapi Industria Piacenza e Università Cattolica

Quali sono i criteri che rendono un’attività economica sostenibile dal punto di vista ambientale? Quali strategie possono rivelarsi efficaci? In quali occasioni sono previsti adempimenti e quali opportunità si possono prospettare?

Se ne è parlato in un seminario, organizzato da Confapi Industria Piacenza in collaborazione con l’Università Cattolica di Piacenza, per promuovere un confronto sulle problematiche connesse all’allineamento alla tassonomia e alle strategie di economia circolare adottate dalle imprese.

A prendere la parola per primo è stato Francesco Timpano, docente di Politica economica dell’ateneo: «È un evento che si inquadra nel progetto di ricerca promosso dalla Fondazione Ecosister sulla transizione sostenibile e a cui partecipano i ricercatori della Cattolica - spiega - il fine è l’utilizzabilità dei risultati da parte delle imprese. Noi ci stiamo occupando dell’impatto sulle aziende della normativa europea che sta integrando i fattori Esg e del processo di cambiamento: è in atto una rivoluzione».

A seguire i docenti Arianna Molinaroli, Lorenzo Turci, Lorenzo Botti e Matteo Cotugno hanno analizzato il ruolo della misurazione e rendicontazione delle performance di sostenibilità nella transizione, l’impatto della tassonomia sulle filiere produttive regionali, il quadro di riferimento normativo e come la finanza sollecita le imprese sui temi della sostenibilità.

Molinaroli si è concentrata sulla “Non Financial Reporting Directive e sulla Corporate Sustainability Reporting Directive” sottolineando che quest’ultima ha un perimetro di soggetti obbligati più ampio, con un’attenzione maggiore sulla sfera che riguarda la società e la catena del valore. Turci ha presentato i risultati di uno studio sull’impatto della tassonomia europea sulle filiere produttive dell’Emilia Romagna e ha riportato anche gli esiti di un focus group che ha co-involto 25 aziende: «Due terzi conoscono il regolamento - sottolinea - e molte hanno investito o investiranno in ambiti legati agli obiettivi della tassonomia».

Botti ha invece parlato dell’evoluzione della normativa europea sulla sostenibilità ambientale: «Nonostante manchino ancora norme specifiche per le sanzioni, si possono considerare analogie con fattispecie esistenti come le false comunicazioni sociali» fa presente durante l’intervento che ha toccato anche il tema del greenwashing. Infine Matteo Cotugno ha posto l’accento sul ruolo delle banche nel promuovere l’allineamento delle aziende alla tassonomia europea: «Le banche stanno sviluppando rating ESG per valutare i rischi ambientali dei settori e delle singole imprese» ha spiegato.