In occasione della relazione annuale dell’Inail, il centro studi Fabbrica Padova ha preso in esame il numero delle denunce presentate in provincia: gli infortuni sul lavoro nel 2021 sono stati 12.969 (-14,7% rispetto al 2019, ultimo anno pre-Covid), i morti 21 (erano 18). Tiburli (Unionmeccanica Confapi): «Fino a quando il numero delle vittime sul lavoro non sarà ridotto a zero non avremo raggiunto l’obiettivo. Fondamentale il ruolo della formazione».
Diminuiscono gli infortuni sul lavoro. Ma, purtroppo, aumentano quelli con esito mortale. Un rilievo che impone di tenere i riflettori puntati sul tema. Il “pretesto” per farlo, stavolta, è la recente relazione annuale Inail, presentata pochi giorni fa in Parlamento. Con l’occasione Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, è andato ad analizzare nello specifico la situazione del territorio.
Ebbene, i dati che ne escono mostrano che gli sforzi fatti dalle imprese per affrontare il problema hanno dato i loro frutti, anche se il tema rimane caldo. Nel complesso le denunce di infortunio a Padova sono state 12.969, contro le 12.225 di un anno fortemente anomalo come il 2020 (+6%), chiaramente condizionato dalla pandemia. Se però rapportiamo questo dato agli anni pre-covid si nota una sensibile riduzione dei casi, con una discesa del 9,5% rispetto alle 14.328 denunce di infortunio sul lavoro del 2019 (1.359 casi in meno) e del 10,4% rispetto ai 14.469 casi del 2018 (1.500 episodi in meno). Una tendenza riscontrabile anche a livello regionale, con 70.489 denunce di infortunio nel 2021, contro le 77.421 del 2019, ultimo anno pre-Covid (-6.932, con un calo del 9%). Nel considerare i dati va inoltre tenuto conto della percentuale di infortuni registrati all’esterno dei luoghi di lavoro: i casi registrati “in itinere” sono il 14,20% nel territorio regionale, quota che, a rigor di logica, andrebbe scorporata dal totale. Resta il preoccupante rilievo statistico relativo alle denunce d’infortunio con esito mortale, salite a 21 nel 2021, contro le 17 del 2020 e le 18 del 2019. Un dato in controtendenza rispetto al resto del Paese, in cui si rileva un calo medio della mortalità pari al 4% (da 1.270 vittime nel 2020 a 1.221 del 2021).
«L’andamento generale degli infortuni denota una tendenza positiva, ma questo non significa certo che si possa abbassare la guardia in questo campo. Parliamo di numeri comunque troppo alti e che devono spingere a riflettere su un tema che richiede chiarezza normativa, ma anche sensibilità e innovazione da parte delle aziende. Vale la pena di evidenziarlo oggi, perché la ripresa delle attività produttive dopo la pandemia deve andare di pari passo con la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro», afferma Andrea Tiburli, presidente di Unionmeccanica Confapi Padova, commentando quanto emerso. «Fino a quando il numero delle vittime sul lavoro non sarà ridotto a zero non avremo raggiunto l’obiettivo. Assieme, attraverso la scrupolosa attenzione ai protocolli di sicurezza, abbiamo saputo contrastare la diffusione del Covid nelle nostre aziende. Ora occorre che i datori di lavoro agiscano in modo serio e senza perdere altro tempo, anche perché oggi le imprese hanno a disposizione gli strumenti per investire in sicurezza senza costi aggiuntivi. Penso alle risorse messe in campo attraverso il Bando Isi Inail, che ogni anno Confapi promuove tra i suoi associati. E penso anche ai fondi stanziati dall’Unione europea nell’ambito del programma Next Generation EU: è un’occasione unica per sviluppo, investimenti e riforme che l’Italia ha l’obbligo di utilizzare, anche per migliorare la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, puntando su formazione e cultura della sicurezza. Il fenomeno degli infortuni sul lavoro, infatti, non si potrà mai contrastare senza un’adeguata formazione».
A Verona la maglia nera in regione per il più elevato numero di denunce totali di infortunio: 14.260, mentre Padova è quarta dopo Vicenza e Treviso. Paradossalmente è però Rovigo la provincia della regione in cui i lavoratori rischiano di più se si rapportano gli infortuni mortali rispetto alla popolazione occupata. L’indice di incidenza degli infortuni mortali in Italia nel 2021 è pari a 42,5 (infortuni mortali ogni milione di occupati), mentre in Veneto la media è di 36,9. A Rovigo è pari a 64,2, Padova si ferma a 35,4.