Il Consiglio Direttivo di Apindustria Brescia, tenutosi ieri (mercoledì 27 gennaio) da remoto, ha visto la partecipazione Presidente della Provincia di Brescia Samuele Alghisi. Una partecipazione importante che sancisce il rapporto proficuo ed efficiente che l’Associazione prosegue a mantenere con questo ente e la vicinanza alle istituzioni. “Con la Provincia di Brescia c’è un rapporto strategico di efficace prospettiva - ha detto il Presidente di Apindustria Brescia, Pierluigi Cordua - che si sta sviluppando da anni e che siamo impegnati a conservare nel tempo al fine di garantire la rappresentanza nelle istituzioni, anche territoriali. Il tessuto della provincia di Brescia è costellato da centinaia di imprese che ogni giorno contribuiscono alla crescita dell’intero Paese ”. "La Provincia di Brescia è da tempo impegnata e attenta rispetto ai temi ambientali che riguardano il nostro territorio – ha detto il Presidente Alghisi -. Per questo ha istituito la Consulta per l’Ambiente, presidiata dal Vice Presidente Guido Galperti, un tavolo aperto a tutti i portatori di interesse, con l’obiettivo che politica, imprenditori e associazioni possano costantemente confrontarsi e dialogare concretamente sul futuro del territorio, nell’interesse di tutti i cittadini. Tra i temi più volte trattati e al centro dell’interesse c’è l’Economia Circolare, cioè fare dei rifiuti una risorsa, puntare su un nuovo sistema di gestione che sia sempre più sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico per consegnare alle generazioni future un territorio più pulito, sano e stabile dal punto di vista economico. La prevenzione - ha proseguito - è la sfida del futuro e rappresenta uno dei temi su cui occorrerà investire nei prossimi anni promuovendo interventi atti al contenimento della produzione “alla fonte”. Ciò comporta, da un lato, trovare soluzioni per ampliare la durata di vita dei prodotti ed incentivare processi di produzione con meno sprechi e, dall’altro, orientare le scelte dei consumatori verso prodotti e servizi che generano meno rifiuti”. Rispetto alle attività della Provincia di Brescia, Alghisi ha posto l’accento sui centri di formazione professionale, che definisce un fiore all’occhiello per il territorio bresciano. “Nelle nostre nove sedi, gestite da oltre 300 dipendenti, compreso il corpo docente - ha spiegato - ci sono oltre 8000 allievi dai 14 ai 19 anni, che partecipano a corsi di formazione per la qualifica professionale (triennio) o per il diploma professionale (4 anni), tra l’altro numeri sempre in crescita. A questi alunni vanno aggiunti altri 3000 utenti adulti, che si rivolgono alle nostre sedi per seguire corsi di specializzazione o di aggiornamento, oltre ai 1500 ragazzi che svolgono l'esercizio di apprendistato nel mondo del lavoro. Numerosi gli indirizzi che il Centro di Formazione Professionale bresciano offre: dall'agricoltura all'elettricità, passando per la meccanica, l'estetica, l'acconciatura e la ristorazione, con nuovi percorsi che si sono aggiunti all’Offerta Formativa. Siamo di fronte a numeri e indirizzi che confermano quanto il CFP sia un punto di riferimento importante per la formazione e per il collegamento con il territorio. Del resto, la formazione professionale sta assumendo sempre più un'importanza strategica nel mondo produttivo. Essa viene incontro, da una parte, ai fabbisogni formativi espressi dalle aziende; dall'altra alle esigenze dei giovani di acquisire competenze e dei lavoratori di mantenersi aggiornati ai continui cambiamenti del mercato. E per quanto concerne l’occupazione, certamente il 2020 è stato un anno segnato dall’emergenza sanitaria e dalle conseguenze sociali ed economiche che ha portato con sé. Per quanto riguarda i Centri per l’Impiego abbiamo registrato una notevole riduzione delle dichiarazioni di immediata disponibilità al lavoro, poco più di 17 mila le domande nel 2020 rispetto alle circa 28mila del 2019. La riduzione è sicuramente correlata al blocco dei licenziamenti e oltre a questo dato i nostri uffici hanno anche segnalato un calo delle assunzioni. Una situazione, insomma, sulla quale è importante riflettere e lavorare. A seguito dello sblocco dei licenziamenti saranno necessari interventi specifici per il reinserimento dei lavoratori dei settori interessati dalla crisi. In particolare - ha concluso Alghisi - si rende necessaria una riqualificazione delle competenze dei lavoratori per indirizzarli verso altri settori, quindi abbiamo bisogno di una forte sinergia tra uffici del lavoro e della formazione."