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“Il cambiamento delle Pmi tra cloud, big data e intelligenza artificiale”. È stato questo il titolo dell’intervento di Giacomo Frizzarin, Direttore Small Medium and Corporate business Microsoft Italia, al ciclo di incontri con i grandi protagonisti della vita pubblica italiana organizzato via webinar da S.Pa.D.A., la business school di Confapi, dopo l’esordio con Guido Bertolaso, l’incontro con il business strategist Alessandro Ermolli e la “trasferta” in casa Porsche. A moderare l’incontro - organizzato da Confapi in collaborazione con lo Studio Legale Ghedini Longo - Davide D’Onofrio, direttore dell’Associazione, e l’avvocato Luca Favini, ad aprirlo il presidente Carlo Valerio.
«Viviamo in un’era di costante evoluzione tecnologica, che ha interessato ogni ambito della nostra vita, dalla sfera privata al mondo professionale, rivoluzionando il modo in cui ci relazioniamo, lavoriamo e facciamo business. L’emergenza sanitaria globale sta ponendo grandi sfide, non solo serie implicazioni socio-sanitarie, ma ha avuto come conseguenza altrettanto importanti ricadute economiche», ha sottolineato Frizzarin nel suo intervento. «Cloud Computing e Intelligenza Artificiale aprono molteplici opportunità, aiutando PMI di qualsiasi settore a risolvere problemi complessi, ottimizzare produttività ed efficienza e fronteggiare la concorrenza in mercati sempre più globali. In questo quadro le organizzazioni che sono state in grado di dotarsi della giusta tecnologia e di muovere comunque qualche passo avanti nel proprio percorso d’innovazione si stanno rivelando non solo resilienti ma, ancor meglio, anti-fragili».
A suffragio delle sue considerazioni, Frizzarin ha portato alcuni dati. «Il Cloud Computing rappresenta un alleato prezioso soprattutto per le realtà più piccole, che costellano il tessuto economico del Paese impiegando 4,2 milioni di addetti e che possono così accedere in modo semplice a tecnologie capaci di preservarne la continuità e sostenerne la crescita. Lo studio di The European House - Ambrosetti e Microsoft Italia sull’impatto del Cloud sul Sistema Paese stima che se le Pmi italiane raggiungessero il livello di adozione del Cloud del Regno Unito crescerebbero in media dello 0,22% anno su anno, generando una crescita del PIL di 20 miliardi di euro da qui al 2025. Ecco perché è fondamentale supportare le Piccole e Medie Imprese nella propria migrazione verso il Cloud ed è questo è uno dei diversi obiettivi che Microsoft si è data con l’iniziativa Ambizione Italia #DigitalRestart, un piano quinquennale da 1,5 miliardi di dollari di investimento in tecnologie e competenze per accelerare la trasformazione digitale del Paese. In particolare, Microsoft punta a raggiungere con servizi Cloud circa 500.000 Pmi e startup in Italia nei prossimi tre anni».
Attenzione, però: il cambiamento richiede di mettere in discussione prassi cristallizzate e porta con sé nuove occasioni di crescita che rendono più solidi e adattabili per il futuro. E anche le aziende che operano nei comparti più tradizionali come quelle del Made In Italy possono uscirne arricchite. «In questi mesi ne abbiamo avuto la prova», concorda Frizzarin, «lavorando a stretto contatto con alcune realtà che hanno reagito al lockdown inaugurando un nuovo modo di lavorare più flessibile e collaborativo, ma anche più sicuro e conforme alle normative, ripensando i processi e i modelli d’interazione con il mercato».