Palazzo Santo Stefano ha accolto la prima uscita pubblica della nuova Giunta: assegnate le deleghe allo sviluppo dei territori. Il Presidente Marco Trevisan: «Un’Associazione sempre più radicata, al lavoro per una Padova capitale italiana del business friendly». Nell’occasione è stato consegnato il contributo di 10 mila euro raccolto a sostegno della Fondazione TCD - Terapia Cellulare del Diabete, il presidente Mario Bertolissi: «Grazie Confapi!».
Per la prima uscita pubblica della nuova Giunta di presidenza di Confapi Padova il luogo scelto non poteva essere più significativo: Palazzo S. Stefano, palcoscenico dal valore simbolico che testimonia la volontà dell’Associazione delle piccole e medie industrie di radicarsi sempre più nel territorio. In Sala del Consiglio, accolti dal Vicepresidente vicario della Provincia Danele Canella, si è tenuta la presentazione della squadra di imprenditori al lavoro col Presidente Marco Trevisan che, nel corso dell’incontro, ha avuto modo di consegnare direttamente nelle mani del professor Mario Bertolissi (Presidente della Fondazione TCD), e della dottoressa Carla Caporello (Rapporti istituzionali Fondazione TCD) un assegno di 10 mila euro. Si tratta del contributo raccolto dagli imprenditori dell’Associazione a sostegno dell’attività del Centro per la Terapia Cellulare del Diabete, inaugurato nel 2021 presso l’Azienda Ospedale - Università di Padova, imprescindibile punto di riferimento per la ricerca e per il supporto ai possibili candidati al trapianto di insule e alle loro famiglie. «Siamo fortemente convinti che gli imprenditori debbano svolgere un ruolo di primo piano nella comunità in cui sono inseriti, esercitando attivamente la propria responsabilità sociale», ha rimarcato il presidente Trevisan consegnandolo, affiancato dal direttore di Confapi Padova Davide D’Onofrio, che ha moderato la conferenza stampa. «Una responsabilità sociale che passa anche da gesti come questo».
LE DELEGHE DI SVILUPPO DEI TERRITORI
La nuova Giunta di Confapi Padova conta su dodici componenti, inclusi quattro vice presidenti. La novità è l’assegnazione delle deleghe di sviluppo del territorio, che sono cinque. Al fianco del presidente Trevisan figurano Giovanni Manta (Geolander.it), vicepresidente vicario, con delega di sviluppo per l’area di Padova Sud e col ruolo di Coordinatore Sviluppo Territoriale e Gruppi Associativi; gli altri tre vicepresidenti sono Luigi Bazzolo (Vebi Istituto Biochimico), che ricopre il ruolo di Coordinatore Relazioni industriali, sviluppo caratteristico, bilancio e patrimonio; Jonathan Morello Ritter (Ambico Group), che ha la delega per l’area Padova Bacchiglione e il ruolo di Coordinatore Sviluppo partnerships e progetti speciali, e Franco Pasqualetti (Home Decor), che ha la delega per l’area Terme Colli e il ruolo di Coordinatore Sviluppo Istituzionale, con Mauro Schiavon (Schiavon Inox) tesoriere. Con loro in Giunta Patrizia Barbieri (Silma), Alberto Boldrin (Boldrin Group), Sonia Saccon (Spritz Matter), Luigi Sposato (Eurointerim), Arnoldo Schoch (High Quality Service) e Carlo Valerio (Jvp), past president di Confapi Padova, che ha la delega per l’area del Piovese. L’imprenditrice Antonia Perozzo (CTP Perozzo Impianti) avrà infine la delega per lo sviluppo dell’Alta Padovana.
TREVISAN: «CONSOLIDARE LA NOSTRA COMUNITÀ IMPRENDITORIALE»
«La piccola e media industria privata è il motore e la colonna portante del sistema produttivo e dell’economia del nostro Paese», ha rimarcato il presidente Marco Trevisan nel suo intervento. «Sono i numeri ad attestarlo: nel complesso, le micro, piccole e medie imprese costituiscono il 99,9% del totale delle aziende padovane, percentuale che rispecchia, peraltro, quella presente in Italia. E, fra queste, sono più di 8.500 le imprese dell’industria manifatturiera, capaci di dare lavoro a circa 85 mila persone. Sono numeri (di base Istat) che cito con orgoglio, perché confermano quale sia l’importanza strategica delle PMI per la crescita e la competitività locale e nazionale. Lo sottolineiamo con vigore oggi, all’alba di un 2025 che si apre tra grandi aspettative e molte incertezze: politica, geopolitica, finanza e mercati in subbuglio. A riguardo i dati più recenti di fonte Infocamere ci dicono che, a fronte di settori in crescita come i servizi, con un aumento del +2,6% delle sedi di impresa a fine 2024, la manifattura registra una flessione dello 0,5%. E a questi dati si assommano quelli drammatici legati alla produzione industriale, in calo da 22 mesi consecutivi. Statistiche che impongono una riflessione relativa a quale società e quale modello di sviluppo abbiamo in mente per il nostro territorio, e, consentitemelo, alle iniziative attuabili per rilanciare la vocazione manifatturiera del territorio. Il nostro obiettivo è proprio far sì che le istanze delle PMI siano sempre più centrali nell’agenda istituzionale e che possano trovare risposte concrete. Ed è anche per questo motivo che abbiamo voluto incontrarci nella sede della Provincia di Padova, che ringraziamo per l’ospitalità».
Il presidente Trevisan ha poi toccato un secondo punto: «Ma è altresì evidente che, in un quadro del genere, di tutto c’è bisogno tranne che di instabilità politica. Per gli imprenditori l’efficienza, la stabilità e il buon governo sono fondamentali. La nostra regione può contare su un tessuto imprenditoriale robusto, con un’alta presenza di imprese familiari che necessitano di un ambiente normativo e amministrativo stabile per prosperare. Questo clima di fiducia e prevedibilità è essenziale per stimolare investimenti e innovazione. È auspicabile, quindi, che le scelte che influenzano la vita dei cittadini veneti siano affidate direttamente a loro, piuttosto che essere il risultato di giochi di potere lontani dalle esigenze locali. Tuttavia, per trasformare il Veneto in un’eccellenza europea del business friendly - e Padova nella sua capitale italiana, ruolo che sono convinto possa esercitare, assumendosi una funzione trainante per l’intera macroregione - capace di attrarre investimenti internazionali, c’è ancora molto da fare. La regione deve potenziare la sua attrattività per gli investitori, gli ambiti sono davvero molteplici. Infrastrutture, burocrazia, incentivi ma anche Università, ricerca, qualità della vita… Questo richiede non solo una classe dirigente preparata e motivata da una visione comune ma anche una necessaria maggiore autonomia delegata. La riforma dell’autonomia differenziata rappresenta, quindi, un’opportunità imperdibile non solo per il Veneto ma per l’intero paese. Lo dicevamo quando lo dicevano tutti, lo ribadiamo oggi, quando sono in molti meno a sostenerlo. Assegnando maggiori deleghe a chi ha dimostrato capacità gestionali virtuose, si potrebbe migliorare l’efficienza amministrativa e la responsabilità politica, creando un ambiente più favorevole per le imprese».
Infine, un passaggio sul ruolo dell’Associazione: «Crescere e consolidare la nostra comunità imprenditoriale: sono questi gli obiettivi con cui apriamo il 2025. Confapi Padova proseguirà nel percorso di radicamento, rafforzando la sua presenza sul territorio per essere sempre più vicina alle aziende, il cui numero continua a crescere. Lo faremo intensificando gli incontri e l’ascolto, e rafforzando i legami tra le persone, ancor prima che tra le imprese. Noi li sosterremo, potendo contare su una Giunta di Presidenza solida e motivata. Continueremo ad assistere le nostre imprese, intensificando gli sforzi per dare all’Associazione il ruolo di guida per le aziende, offrendo supporto costante e continuativo. Questo include assistenza nell’informazione puntuale per comprendere e adattarsi ai cambiamenti economici, normativi, tecnologici e culturali. Infine, attraverso Veneto Più, il nostro ente strumentale, continueremo a garantire con rinnovato vigore la formazione continua e il sostegno agli investimenti delle nostre PMI, consolidando Confapi come partner primario nello sviluppo delle imprese associate».