Mazzoni: «Un’azienda è fatta di uomini, non solo di muri e linee di montaggio»
È l’araba fenice dell’imprenditoria. Parliamo di Italtherm, azienda che da ormai 50 anni opera nel settore del riscaldamento autonomo e centralizzato. Qualche settimana fa gli imprenditori della categoria Aniem (edilizia e affini) guidata dalla presidente Paola Parmigiani hanno visitato l’azienda e sono stati accolti da Matteo Chenet e Giovanni Fontana: a loro il compito di raccontare il presente di Italtherm fatto di uno stabilimento di 22 mila metri quadri su un’area complessiva di oltre 40 mila metri quadri, pensato, progettato e realizzato per gestire l’intero ciclo del prodotto, ma anche il passato di un’azienda che rinasce dalle proprie ceneri, in un periodo di grande crisi in cui migliaia di imprese chiudevano o venivano acquisite da multinazionali straniere che poi delocalizzavano dove la manodopera costava meno.
È la storia di Paolo Mazzoni e della sua Italtherm: una vicenda imprenditoriale made in Italy in cui l’eccellenza rinasce da sé, come un’araba fenice «per ridare lavoro a chi lo sa fare e non disperdere un grande patrimonio di sapere».
«Quella di Italtherm è una vision che mette al centro il rispetto per l’ambiente e per l’energia, fondamentale in un periodo di crisi climatica, economica ed energetica - spiega Mazzoni - attraverso lo sviluppo di tecnologie in grado di ottimizzare le fonti energetiche disponibili (integrando le fonti tradizionali con quelle rinnovabili) la gamma dei prodotti progettati dall’azienda si amplia continuamente. Il mercato è sempre più orientato verso scelte sostenibili e la richiesta di queste soluzioni è aumentata esponenzialmente a causa degli eventi bellici dell’ultimo anno e grazie agli incentivi fiscali a sostegno dell’efficientamento energetico degli impianti esistenti: si tratta di scelte che se non supportate anche dal lato pratico risultano essere efficaci solo su carta. Per questo abbiamo avviato due nuove divisioni, per produrre soluzioni con tecnologia in pompa di calore e ibride».
Oggi Italtherm ha un fatturato in crescita e un organico quintuplicato rispetto al 2012, quando se ne contavano 30: l’azienda ha continuato a investire e inserito circa 50 nuove risorse negli ultimi anni, arrivando a quota 152 dipendenti nel 2024.
«Un’azienda è fatta di uomini, non solo di muri, di macchine o di linee di montaggio – conclude Mazzoni – e gli uomini che lavorano qui, vivono qui, non vogliono certo andare a lavorare in Slovacchia o in Turchia dove le multinazionali portano gli stabilimenti. È facendo così che un grande valore non si disperde».