Confapi, rappresentata dal vicepresidente Cristian Camisa, è stata audita oggi dalle Commissioni congiunte bilancio del Senato e della Camera sulla legge di Bilancio. Camisa ha sottolineato che “è il momento di agire per attuare quella svolta che, unitamente alla messa a terra dei progetti legati al PNRR, sia finalmente decisiva per realizzare la transizione dei sistemi produttivi e organizzativi verso la digitalizzazione, l’economia circolare, l’espansione sui mercati internazionali”.
L’invito fatto da Confapi è stato quello di “remare tutti nella medesima direzione per attuare al meglio gli interventi mirati di cui necessita il Paese. Bisogna essere celeri – ha sottolineato Camisa - e impiegare le competenze di chi come noi, piccoli e medi industriali, conosce le specifiche realtà locali ed è abituato a confrontarsi con gli stakeholders sul territorio in una prospettiva di miglioramento e di visione del futuro. Se stiamo riuscendo meglio e più diligentemente di altri Paesi a tamponare gli effetti di una potenziale “quarta ondata” della pandemia, vuol dire che abbiamo le capacità e le risorse per ripartire più efficacemente di altri con un'azione comune, rapida e decisiva”.
Nel corso dell’audizione Confapi ha messo l’accento soprattutto sulla necessità di “puntare su interventi volti a favorire un ecosistema innovativo in cui le imprese possono fare ricerca e innovazione acquisendo o collaborando con le start-up. Crediamo – ha detto Camisa - che sia strategico favorire lo sviluppo di start-up innovative, non solo in quanto possono fungere da laboratori esterni per ideare nuove soluzioni nei processi industriali, ma anche perché rappresentano una concreta opportunità per il rilancio dell’imprenditoria giovanile. In particolar modo riteniamo sia necessario sviluppare attraverso incentivi e agevolazioni fiscali gli investimenti in fondi di venture capital e start-up nel campo del climate tech, ancora completamente assente nel nostro Paese”.
Per Confapi quindi la parola chiave è “ricerca. Bisogna investire di più e meglio – ha aggiunto il vicepresidente - per avvicinare maggiormente le università e i centri di ricerca pubblici e privati al mondo dell’industria. Occorre stringere i legami tra ricerca e industria per farne il fulcro di un vero e proprio progetto sistemico, coinvolgendo CDP, per la parte investimenti, risorse in R&S e trasferimento tecnologico, start-up, acceleratori, università e imprese, soprattutto Pmi radicate sul territorio”.
Per Confapi, inoltre, “la revisione del cuneo fiscale sul lavoro non è più differibile all’interno di una riforma complessiva della tassazione attualmente vigente. È necessario ridurre il costo del lavoro per le imprese, che potranno offrire sul mercato prodotti e servizi a prezzi più competitivi rispetto ai concorrenti esteri e saranno anche più incentivate ad investire e a creare reddito e occupazione. Allo stesso tempo la riforma dovrà intervenire sulle aliquote effettive dei redditi dei lavoratori, abbassando le trattenute fiscali e consentendo un incremento del potere di acquisto e quindi dei consumi. Vogliamo una riforma anche improntata a sburocratizzare e migliorare l’equità e l’efficienza dell’intero sistema tributario. Le molteplici criticità che caratterizzano l’attuale sistema fiscale – ha concluso Camisa - quali l’alta tassazione, l’elevato costo del lavoro, un’evasione esagerata ed un sistema complesso di regole e adempimenti, spesso ripetitivi, si traducono in una minore competitività e attrattività dell’intero sistema Paese”.
Confapi in audizione sulla Legge di Bilancio
19-11-2021