LEGGE DI BILANCIO 2022, LE NOVITÀ AL CENTRO DI UN WEBINAR DI CONFAPI INDUSTRIA

LEGGE DI BILANCIO 2022, LE NOVITÀ AL CENTRO DI UN WEBINAR DI CONFAPI INDUSTRIA

Lavoro, previdenza e ambito fiscale: le novità introdotte dalla legge di bilancio 2022 sono finite sotto i riflettori grazie al webinar organizzato da Confapi Industria Piacenza qualche giorno fa. A intervenire sono stati il commercialista Riccardo Fornari e il consulente del lavoro Marco Trincianti dell’omonimo studio: mentre al primo è spettato analizzare la legge di bilancio partendo dalla riforma e dalla rimodulazione dell’Irpef, il secondo si è soffermato sugli aspetti relativi al lavoro.

“Diverse sono le novità introdotte – spiega Trincianti – in primis quelle relative ai nuovi scaglioni di reddito e alle nuove detrazioni per lavoro dipendente: riscrivendo gli scaglioni di reddito e le percentuali delle aliquote di calcolo dell’imposta, ma anche le detrazioni fiscali, che sono il contraltare, il correttivo dell’imposta, le quali per effetto degli algoritmi utilizzati dagli esperti matematici economisti del MEF decrescono di circa il 9%  all’aumentare del reddito assicurando in questo modo l’applicazione del principio della progressività della tassazione dei redditi, possiamo qualificare la riforma fiscale introdotta dalla Legge di Bilancio 2022 come intervento strutturale”.

Fra i temi trattati ci sono stati la riduzione dei contributi Inps c/lavoratori solo per il 2022 e la modifica del trattamento integrativo: “Il legislatore è intervenuto a favore dei redditi medi prevedendo per il solo anno 2022 l’abbattimento dello 0,8% della quota di contributi a carico dei lavoratori dipendenti con redditi mensili fino a € 2.692,00 per tredici mensilità – chiarisce il consulente del lavoro – è stato modificato anche il riconoscimento del trattamento integrativo, inizialmente conosciuto come “Bonus Renzi” di 80 euro mensili, poi diventati 100 euro mensili con l’intervento del Governo Conte 1. Dal gennaio 2022, previa richiesta del lavoratore, tale trattamento viene liquidato dal datore di lavoro in busta paga se il reddito annuo del lavoratore dipendente è compreso fra gli 8.175,00 e i 15.000 euro. In presenza di redditi compresi fra i 15.000 e i 28.000 euro il trattamento integrativo è pari alla differenza fra la somma di diverse detrazioni fiscali e l’imposta lorda, sempre nel limite di 1.200 euro. L’ulteriore detrazione prevista per le fasce di reddito da 28.000 a 40.000 euro viene abolita”.

L’incontro ha anche offerto l’occasione di approfondire le questioni dell’istituzione dall’1 marzo dell’Assegno Unico Universale per i figli a carico, della riforma degli ammortizzatori sociali, delle politiche attive e passive del lavoro, della Quota 102 per le pensioni e dell’Opzione donna, estesa di un altro anno.