Grande partecipazione al convegno su SR 47 e SR 308 promosso da Confapi Padova e ospitato dalla Sala Consiliare di Piazzola sul Brenta: a confronto i protagonisti di capoluogo, Provincia e Regione. Il presidente Marco Trevisan: «Ci facciamo portavoce di un’istanza che parte dalle imprese ma guarda al bene dell’intero territorio. Servono visione, progettualità e decisioni coraggiose: le infrastrutture non possono più essere considerate un costo, ma un investimento strategico».
Investire in infrastrutture per migliorare la mobilità e favorire la competitività delle imprese. È il messaggio che ha animato il convegno “Alta Padovana: le strade che creano sviluppo”, promosso da Confapi Padova e ospitato dalla Sala Consiliare di Piazzola sul Brenta. Un’occasione preziosa per fare il punto sui progetti di potenziamento della viabilità lungo le direttrici SR 47 Valsugana e SR 308 (la Nuova Strada del Santo), infrastrutture strategiche per la crescita dell’intero sistema produttivo dell’Alta Padovana e del Veneto. All’incontro, aperto dal “padrone di casa” Valter Milani, sindaco di Piazzola sul Brenta, hanno preso parte numerosi rappresentanti delle istituzioni regionali e locali, tecnici e esponenti del mondo produttivo, dando vita a un dibattito serrato ma costruttivo sulle esigenze infrastrutturali del territorio.
«Alla base c’è un obiettivo condiviso: rafforzare la competitività del tessuto imprenditoriale attraverso una rete viaria moderna, sicura ed efficiente, in grado di sostenere i flussi logistici e favorire l’integrazione con i grandi assi viari regionali», ha rimarcato il presidente di Confapi Padova Marco Trevisan, affiancato da Antonia Perozzo, presidente di ConfapiD e delegata dell’Associazione per lo sviluppo dell’Alta Padovana, dal vicepresidente Luigi Bazzolo, nel suo ruolo di coordinatore relazioni industriali, e dal vicepresidente Franco Pasqualetti, coordinatore sviluppo istituzionale. «Il nostro compito», ha aggiunto Trevisan, «è quello di farci portavoce di un’istanza che parte dalle imprese ma guarda al bene dell’intero territorio. Servono visione, progettualità e soprattutto decisioni coraggiose: le infrastrutture non possono più essere considerate un costo, ma un investimento strategico. Il rischio, come emerso più volte nel corso del dibattito, è che la mancanza di infrastrutture adeguate penalizzi la produttività e l’attrattività del territorio, proprio nel momento in cui il Veneto si gioca partite decisive su innovazione e internazionalizzazione. Non dimentichiamo che Padova è parte del Corridoio Mediterraneo della rete TEN-T, un asse vitale che collega Spagna, Francia e Italia, che facilita il commercio europeo. Essere ben collegata è essenziale per sfruttare questa posizione strategica, ma, senza adeguamenti, Padova rischia di perdere flussi di traffico a favore di altre città come Verona o quelle lungo la Pedemontana. Questo potrebbe ridurre la competitività di Padova, con perdite economiche per le imprese locali e una diminuzione della sua attrattività per nuovi investimenti. Ecco perché gli imprenditori non possono che dare il proprio pieno sostegno a interventi rapidi e strutturali».
Come sottolineato durante il convegno, la SR 47 e la SR 308 rappresentano due assi cruciali non solo per il collegamento tra il capoluogo e l’area pedemontana, ma anche per garantire un accesso competitivo alle aree industriali, riducendo tempi e costi di trasporto per le imprese. La SR 308 vede il transito di circa 45 mila veicoli al giorno, con proiezioni fino a 80 mila in caso di mancato shift modale. 40 mila i veicoli al giorno che gravano sulla SR 47. Tra gli interventi più attesi, quelli dei tecnici, Marco D’Elia - direttore Infrastrutture e Trasporti, Regione del Veneto, e Marco Pettene - direzione Area Tecnica, Provincia di Padova, che hanno illustrato lo stato di avanzamento dei progetti in corso e le prospettive per i prossimi anni. Al centro della successiva tavola rotonda gli interventi del consigliere regionale Luciano Sandonà, del vicepresidente vicario della Provincia di Padova con delega alla pianificazione territoriale e urbanistica Daniele Canella, e del vicesindaco di Padova, con delega a lavori pubblici e infrastrutture Andrea Micalizzi, coordinati dal direttore di Confapi Padova Davide D’Onofrio.
«Padova conta su una posizione baricentrica in Veneto. Da qui passano tutti i collegamenti stradali e ferroviari. E l’Alta Padovana, in particolare, collegandosi alla città e alla sua zona industriale, e avendo poi sbocco sulla Pedemontana Veneta, presenta un asse Est-Ovest di importanza fondamentale per la mobilità del territorio, incuneandosi tra le province di Treviso e Vicenza», ha sottolineato Sandonà. «La Pedemontana è diventate uno sbocco imprescindibile per Padova e per l’Alta, ma, in queste condizioni, è difficile che i collegamenti siano fluidi. La Valsugana, progettata decenni fa, non risponde più alle esigenze attuali di mobilità: va messa maggiormente in sicurezza e velocizzata. La Statale 308, conosciuta come Nuova Strada del Santo, l’arteria strategica che collega Padova a Treviso, è soggetta a problemi in parte analoghi, sia pure in una situazione diversa. Interventi strutturali più ampi possono garantire una viabilità più efficiente e sicura. È importante che se ne dibatta».
«Occorre una programmazione a breve, medio e lungo termine, considerando sia le arterie principali sia la rete di distribuzione locale, che comprende le strade provinciali essenziali per il traffico. E occorre farlo attraverso una sinergia a 360 gradi tra comuni, Provincia e Regione, aspetto essenziale», ha aggiunto Canella, che è anche sindaco del Comune di San Giorgio delle Pertiche, portando il sostegno della Provincia. «La 308 è una strada a scorrimento veloce con basi solide per un rafforzamento, e il suo raddoppio è discusso da anni, anche nell’ottica del nuovo ospedale di Padova. Per la Valsugana, almeno fino a Campo San Martino, la difficoltà principale è l’assenza di tracciati alternativi: servono investimenti per migliorare attraversamenti e velocizzare il percorso. Nel tratto da Campo San Martino a Padova, invece, il contesto urbano rende difficile immaginare nuove strade. Fino a Paviola, si dovrebbe intervenire con sottopassaggi, rotonde, cavalcavia e altre opere per velocizzare il percorso tenendo conto del contesto idrogeologico peculiare del territorio».
Per Micalizzi, «Alta Padovana e città sono un pezzo fondamentale delle infrastrutture del Veneto. In questo senso, il problema della Pedemontana è che non serve uno snodo centrale della regione come quello padovano: collegarlo alla Pademontana è una priorità, senza questo collegamento la Pedemontana è zoppa. Per quanto concerne la 308, il suo potenzialmente è prioritario sia per il collegamento con l’Interporto, nodo intermodale strategico per il Nord Est, sia in previsione della presenza del nuovo ospedale a Padova Est. Un polo ospedaliero, si sa, è un grande attrattore di traffico, per questo bisogna arrivare pronti con delle soluzioni già in atto. Oltre alla questione Valsugana e 308, occorre dire che l’accesso a nord della città è diventato un dramma, un tema che stiamo affrontando assieme ai comuni di Cadoneghe, Vigodarzere e Limena. L’intermodalità è fondamentale e contempla i collegamenti con sistema ferroviario e tram».
All’incontro hanno preso parte numerosi sindaci dell’Alta, tra cui, oltre a Valter Milani per Piazzola sul Brenta, i primi cittadini di Cittadella Luca Pierobon, Villafranca Padovana Luciano Salvò, Campo San Martino Dario Luigi Tardivo, Fontaniva Alberto Trento e Vigodarzere Adolfo Zordan. Confapi Padova ha rimarcato la necessità di accelerare gli iter progettuali e autorizzativi, valorizzando il ruolo delle infrastrutture come leve fondamentali per attrarre investimenti, migliorare la qualità della vita e dare impulso a uno sviluppo territoriale sostenibile e condiviso. Proprio con questo obiettivo, dopo l’incontro di Piazzola sul Brenta, nei prossimi mesi faranno seguito nuovi appuntamenti focalizzati sulle esigenze delle altre aree del territorio padovano.