Di gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio forestale calabrese si è parlato nell’incontro svoltosi sabato 20 febbraio, a Cosenza, nella sede regionale di Confapi in via delle Medaglie d’oro.
Hanno preso parte al tavolo di lavoro: l’assessore regionale all’agricoltura e alla forestazione, Gianluca Gallo; il presidente di Confapi Calabria, Francesco Napoli; il direttore generale, Pasquale Mazzuca; il segretario generale della confederazione, Rossana Battaglia e il presidente regionale Unital Confapi, Saverio Sipoli.
La Calabria possiede il più grande patrimonio boschivo d'Italia pari a quello della Regione Lombardia, per un totale di 600.00 ettari, per questo è necessario avanzare proposte risolutive ed innovative per valorizzare il settore e le piccole e medie imprese che se ne occupano.
È un dato di fatto che nonostante gli 80 mila ettari di proprietà della Regione la Calabria importi cippato da altre regioni o Paesi. Tutte economie che potrebbero rimanere in casa nostra con un’oculata pianificazione.
Gestire il vasto patrimonio boschivo calabrese significa dunque garantire sicurezza, tutela della biodiversità evitando il crescente rischio di incendi.
Il presidente di Confapi Calabria, Francesco Napoli, da sempre attento al mondo imprenditoriale e del lavoro che cammina di pari passo con la legalità, nel suo intervento afferma: “La corretta gestione degli habitat forestali permetterà di valorizzare la filiera virtuosa delle centrali che ad oggi non utilizzano biomasse locali ma le importano”. Concetto, sostenuto anche dal segretario generale, Rossana Battaglia: “Le foreste sono importanti ma è necessario che vengano fatti degli interventi immediati sul patrimonio boschivo tenendo conto della multifunzionalità e la sostenibilità del bosco”.
Con Confapi infatti sta prendendo forma, la filiera foresta-legno-energia, con l’intento di creare occupazione e forme di sviluppo sostenibili. La confederazione infatti si è posta come soggetto terzo tra le società Biomasse, con cui sta stringendo accordi di collaborazione e le imprese boschive, per fare in modo che la filiera del legno, attraverso attività di monitoraggio, che vanno dal tracciamento al controllo quantitativo del materiale legnoso conferito nelle centrali termoelettriche, sia a garanzia di un corretto, trasparente e lecito processo di approvvigionamento.
In quest’ottica potrebbero essere sfruttati anche da queste aziende i certificati di carbonio per uno sviluppo sostenibile è l’idea di Mazzuca che dice: “Il funzionamento dei crediti di carbonio ha inizio dalla misurazione delle emissioni prodotte da un’azienda, l’impresa può decidere come intervenire, riducendo quanto più possibile le emissioni e convertire la parte rimanente in carbon credit”.
Napoli, conclude dicendo: “la sfida di Confapi è quella di guidare e formare la pubblica amministrazione e le pmi ad un rapporto di reciproca e fruttuosa collaborazione”.
Sfida accolta dall’assessore Gallo, consapevole che il settore della forestazione presenta delle criticità e con un piano di programmazione regionale avviato da poco.
“Fa male sapere che importiamo materiale boschivo da altre regioni. È necessario creare gettito e forme di sviluppo sostenibile”.
L’assessore ha ribadito soprattutto, della necessità di riformare la macchina amministrativa pubblica, un sistema nervoso che fa funzionare ogni Stato e che nel caso di quello calabrese ha un urgente bisogno di essere reso più moderno, efficiente e funzionale.
“I boschi sono una ricchezza da rispettare per evitare disastri idrogeologici ma è necessario snellire i procedimenti amministrativi. Le farraginosità degli iter e la moltiplicazione dei passaggi burocratici spesso sono la causa inaccettabile di ritardi amministrativi dei piani di gestione ma anche il terreno fertile in cui si annidano e prosperano i coni d’ombra”.
“Per questo- conclude Gallo- oltre alla piattaforma regionale VIDRO, attiva dal 1 marzo, per l’autorizzazione dei tagli boschivi che dà la possibilità al cittadino di acquisire in ogni momento le informazioni regolamentari necessarie e lo stato della pratica, nascerà in concomitanza una task force ad hoc con il preciso indirizzo di recuperare i ritardi sui piani di gestione”.