FOCUS SU MATERIE PRIME ED ENERGIA, TRA SOSTENIBILITÀ E MERCATO

FOCUS SU MATERIE PRIME ED ENERGIA, TRA SOSTENIBILITÀ E MERCATO

“Sono argomenti che ci toccano ogni giorno e che sono in continua evoluzione. E che a volte ci hanno messo anche in forte difficoltà”. Incomincia così il presidente di Unionmeccanica Confapi Giuseppe Ballotta: è lui ad aprire il seminario su “Panorami – Commodity. Materie prime ed energia, tra sostenibilità e mercato. Chi vince e chi perde la sfida del futuro” che si è svolto nella sede di Confapi Industria Piacenza. A intervenire sono stati Gianclaudio Torlizzi, fondatore di T-Commodity e consigliere del Ministro della Difesa, ed Elisabetta Curti, presidente di cda di Gas Sales Energia e vicepresidente di Confapi Industria Piacenza: a coordinare l’incontro la direttrice di Telelibertà e Liberta.it Nicoletta Bracchi.

“Per il terzo anno abbiamo organizzato un seminario mirato ad avere come focus le materie prime e l’energia: argomenti, questi, che ci toccano ogni giorno e che sono in continua evoluzione – spiega Ballotta – abbiamo provato a tracciare il filo rosso che unisce trasversalmente economia, eventi e attualità per allargare gli orizzonti del settore delle materie prime a quello dell’energia puntando lo sguardo in alto, su come la geopolitica mondiale sta influenzando l’economia dei grandi Paesi e in particolare dell’Italia”. Il focus sulle materie prime è spettato a Torlizzi: “La situazione rimane invariata rispetto a quello che è accaduto negli ultimi due anni: c’è stato un abbassamento della tensione da parte delle imprese negli ultimi mesi e così dai picchi del 2022 si è passati a una fase di raffreddamento dei prezzi che però è stata temporanea – fa notare – i fenomeni strutturali che hanno alimentato la corsa dei prezzi nella prima fase di impennata sono rimasti invariati: la grande frammentazione a livello economico rende i flussi di offerta di materie prime sempre più farraginosi. Poi c’è il nazionalismo minerario dei principali Paesi produttori di materie prime che usano questa leva per avere più risorse e sviluppare la filiera interna. Infine il regime di deglobalizzazione ormai in vigore non fa che peggiorare il discorso”.

“Le previsioni danno una riduzione dei prezzi delle materie prime da qui ai prossimi anni: al momento quindi non ci sono più le difficoltà che c’erano soltanto un anno e mezzo fa per reperire il gas necessario – spiega Curti – certo è che i prezzi si mantengono sempre più alti rispetto a quelli del 2019 e bisogna vedere come andrà l’inflazione e la domanda internazionale. L’aumento delle materie prime ha causato un aumento dell’inflazione che a sua volta ha portato una diminuzione della domanda dei consumatori e da qui le grandi imprese producono meno”.